Forza d’Agrò, revocata una parte del finanziamento per la Panoramica
di Andrea Rifatto | 08/10/2016 | ATTUALITÀ
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Viale Delle Rimembranze
La mancata trasmissione della documentazione inerente le spese per i servizi di ingegneria fa perdere all’Amministrazione comunale di Forza d’Agrò, guidata dal sindaco Fabio Di Cara, la somma di 65mila 930 euro dal finanziamento di 698mila euro per la “Riqualificazione artistica della strada panoramica viale delle Rimembranze-via Belvedere per la valorizzazione di antiche botteghe locali da adibire a centri di aggregazione socio-culturali”, assegnato dalla Regione nel 2013 a valere sui fondi Po-Fesr tramite il Pist n. 17. La Quarta Sezione del Tar di Catania ha infatti respinto nei giorni scorsi la richiesta di sospensiva del decreto firmato il 5 giugno 2015 dal dirigente generale dell'Assessorato dei Beni culturali, comunicato al Comune solo l’11 aprile di quest’anno, con il quale è stato rimodulato il quadro economico di progetto redatto il 25 settembre 2014 del dirigente dell'Area tecnica comunale, l’arch. Sebastiano Stracuzzi, che prevedeva la spesa di 374mila 556 euro per lavori, 150mila 435 euro per somme a disposizione e 173mila 692 euro per economie per il rifacimento della pavimentazione stradale, della pubblica lluminazione, la realizzazione di spazi espositivi e totem tecnologici per l'informazione turistica. Lavori avviati nel dicembre 2013 e conclusi nel dicembre 2015. Nel corso dell’iter l’Assessorato ha riscontrato l’assenza dei certificati di regolarità contributiva, dei carichi pendenti e del casellario giudiziale dei tecnici Carmelo Campailla di Roccalumera, Filippo Russo e Luigi Lo Giudice di S. Teresa di Riva, rispettivamente progettista esecutivo-responsabile della sicurezza in fase di progettazione, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza in fase di esecuzione delle opere, e della dichiarazione circa la tracciabilità dei flussi finanziari sui disciplinari di Campailla e Russo. Nonostante i solleciti inviati il 14 e il 36 novembre 2014, la Regione non ha ricevuto la documentazione propedeutica alla stipula dei disciplinari d'incarico e oggetto, peraltro, del rilievo della Ragioneria centrale dell'assessorato Beni culturali e della Corte dei Conti, e ha quindi deciso di approvare d’ufficio un nuovo quadro economico, eliminando le voci per i servizi di ingegneria, per un totale di 65mila 930, e impegnando a favore del Comune 466mila 250 euro anziché 524mila 992. L’Amministrazione, il 30 giugno scorso, ha deciso di presentare ricorso al Tar tramite l'avvocato Giovanni Ferraù, chiedendo l’annullamento del decreto e il riconoscimento delle spese per i servizi di ingegneria: i giudici hanno però respinto la domanda di sospensione ritenendo che “allo stato non sussiste l’indefettibile presupposto del periculum in mora”, ossia il rischio di subire un danno grave e irreparabile.