Forza d'Agrò, ancora nessuna gara parcheggi: gestione prorogata illegittimamente
di Andrea Rifatto | 16/11/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/11/2019 | ATTUALITÀ
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Stalli a pagamento in piazza Largo Piano
Continua a non essere bandita a Forza d’Agrò la procedura d’appalto per l’affidamento della gestione dei parcheggi a pagamento. E si va avanti con una proroga scaduta e illegittima, visto che di nuova gara nemmeno l’ombra e nel bando e nei documenti di gara non era prevista la modifica della durata del contratto, come richiesto dall'articolo 106 comma 11 del D. Lgs. 50/2016, che prevede come "la durata del contratto può essere modificata esclusivamente per i contratti in corso di esecuzione se è prevista nel bando e nei documenti di gara una opzione di proroga". Il servizio viene svolto dalla Saet Srl di Santa Teresa di Riva, che ha vinto l’appalto nel luglio 2015 ottenendo la concessione, del valore stimato di 275mila euro, per il periodo di tre anni con il 37% di quanto incassato da versare al Comune. In previsione della scadenza del contratto, la precedente amministrazione comunale con delibera di Giunta del 24 luglio 2018 aveva dato mandato al dirigente dell’Ufficio tecnico, l’architetto Sebastiano Stracuzzi, di predisporre tutti gli atti necessari per la nuova gara e il funzionario, per non interrompere il servizio, tre giorni dopo aveva prorogato la gestione alla Saet “dall’1 agosto 2018 al 31 gennaio 2019 e comunque fino al completamento della procedura di gara, nelle more dell'espletamento delle procedure necessarie per l'individuazione di un nuovo contraente”, agli stessi patti e condizioni del contratto del 2015. Procedure che però non sono mai state avviate dal Comune e tuttora la gestione della strisce blu a Forza d’Agrò continua in proroga, nonostante l’Autorità nazionale Anticorruzione, come riportato nella stessa determina dell'Ufficio tecnico del luglio 2018, preveda che “la proroga, nella sua accezione tecnica, ha carattere di temporaneità e di strumento atto esclusivamente ad assicurare il passaggio da un regime contrattuale ad un altro” e va adottata "solo in casi limite ed eccezionali per ragioni non dipendenti dall'Amministrazione". Il Comune continua invece a manifestare un’inerzia prolungata nel bandire la gara e si affida alla proroga, peculiarità che la stessa Anac inserisce tra gli indicatori di anomalie. L’Anticorruzione ha più volte definito la proroga tecnica come un “ammortizzatore pluriennale di inefficienze” dovuto alla mancanza di una corretta programmazione delle acquisizioni di beni e servizi", evidenziando come “nel quadro normativo attuale e a seguito dell’evoluzione giurisprudenziale non è più utilizzato come uno strumento di ‘transizione’ per qualche mese di ritardo determinato da fatti imprevedibili, ma come ammortizzatore pluriennale di palesi inefficienze di programmazione e gestione del processo di individuazione del nuovo assegnatario”. L'uso improprio delle proroghe può assumere quindi profili di illegittimità e di danno erariale, allorquando le amministrazioni interessate non dimostrino di aver attivato tutti quegli strumenti organizzativi-amministrativi necessari ad evitare il generale e tassativo divieto di proroga dei contratti in corso e le correlate distorsioni del mercato. L’istituto della proroga è stato ritenuto illegittimo anche dal Consiglio di Stato se originata dalla tardiva indizione della nuova gara addebitabile alla stazione appaltante.