Forza d'Agrò, crolla l'antica chiesa di San Sebastiano dimenticata da tutti - FOTO
di Andrea rifatto | 15/02/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea rifatto | 15/02/2024 | ATTUALITÀ
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L'imponente crollo sulla strada
Il rischio che crollasse era noto da tempo, ma nessuno ha mosso un dito per eliminarlo o quantomeno ridurlo. E sotto la spinta del vento, che nei giorni ha soffiato impetuoso, è avvenuto ciò che si temeva. Un pezzo di storia di Forza d’Agrò rischia di sparire per sempre: un imponente crollo ha infatti interessato la chiesa di San Sebastiano, in contrada Maglia, a ridosso del castello, nella parte più antica del borgo. Il muro perimetrale, alto circa cinque metri e lungo quindici, si è infatti sbriciolato sulla strada adiacente, dove sono rotolati blocchi, pietre e conci che erano tenuti insieme dalla malta. Detriti che hanno invaso la carreggiata e sono stati spostati dal Comune con l’intervento di una ditta, per consentire ai residenti di raggiungere l’abitazione posta nelle vicinanze. Un edificio religioso in pessime condizioni, abbandonato, senza tetto ed in una situazione di precarietà preoccupante da decenni, di cui dovrebbero essere studiate bene anche le radici storiche, poco conosciute, che sembrerebbero risalire al XVI secolo. Tra l’altro non è chiaro chi sia l’effettivo proprietario del bene, anche se potrebbe appartenere alla Curia. All’interno della chiesa resiste un affresco nel catino absidale, raffigurante Dio padre, miracolosamente al suo posto malgrado i muri siano sbriciolati e a maggior ragione adesso rischiano di cadere. Due anni fa Archeoclub Area Jonica, in occasione della giornata nazionale “Chiese Aperte”, ha lanciato un appello per salvare la struttura e ha inviato una richiesta di intervento alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina. Ma nulla è cambiato. Se nessuno si dovesse fare avanti e la proprietà della chiesa di San Sebastiano rimanesse incerta, il Comune potrebbe valutare di acquisirla al proprio patrimonio, come avvenuto in un caso analogo a Casalvecchio Siculo dove l’immobile a fianco della chiesa di San Teodoro è divenuto pubblico dopo un iter partito con l’approvazione di un Regolamento per l'acquisizione al patrimonio comunale, la riqualificazione e il riuso di immobili in stato di abbandono nei casi di proprietari irreperibili o inesistenti.