Mercoledì 08 Gennaio 2025
Approvato dal Consiglio il Piano di riequilibrio finanziario. Scambio di accuse


Forza d'Agrò, il Comune dichiara il pre-dissesto: vent'anni di sacrifici per i cittadini

di Andrea Rifatto | 06/01/2025 | ATTUALITÀ

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L'aula ha detto sì a maggioranza al Piano di riequilibrio

Via libera dal Consiglio comunale di Forza d’Agrò al predissesto del Comune. L’aula, infatti, ha approvato il Piano di riequilibrio pluriennale per ripianare in 20 anni, con decorrenza dal 2023, il disavanzo da 1 milione 643mila 850 euro emerso dal bilancio consuntivo 2022 (l’ultimo approvato) ed evitare il fallimento dell’ente. Una misura, l'adozione del predissesto, adottata nel 2024 in Sicilia da due comuni, Forza d'Agrò e Ramacca. La delibera è stata approvata favorevolmente con sei voti dal gruppo di maggioranza (assente il consigliere Piero Bartolone) e due contrari della minoranza (mancava alla seduta Giulietta Verzino). Un Piano di riequilibrio che prevede il ritorno alla normalità nel 2042 e che contiene le misure stabilite dall’Area Economico-Finanziaria retta da Giuseppe De Salvo, con il supporto esterno dell’ex revisore dei conti Orazio Mammino, per ripianare il “rosso” nei conti e coprire le situazioni debitorie. Mammino ha spiegato come il disavanzo nasca dagli accantonamenti obbligatori per legge e dall’elevato Fondo crediti dubbia esigibilità (pari a 2 milioni di euro) cresciuto per la mole dei residui attivi maturati negli anni e legati alla mancata riscossione dei tributi, ma in aula non è mancato lo scontro politico sulle motivazioni del predissesto e le legislature passate che vedevano in maggioranza esponenti oggi all'opposizione: «Responsabile del disavanzo è il sindaco - ha detto il consigliere di minoranza Carmelo Lombardo - i cittadini avranno un ridimensionamento dei servizi e le tasse al massimo. La situazione del Comune è grave, esprimiamo voto contrario perchè il Piano di riequilibrio penalizza troppo la popolazione ed è frutto di una gestione superficiale e irresponsabile dell’ente, il nostro non è un no preconcetto ma ragionato, perchè il Piano non è stato condiviso con noi ma presentatoci all’ultimo istante, senza darci modo di analizzarlo». 

Per il sindaco Bruno Miliadò «questa situazione è dovuta al mancato pagamento delle tasse da parte dei cittadini - ha replicato in aula -  se non versano non possiamo puntare loro la pistola. Inoltre è fallito un albergo che rappresenta il maggior contribuente - ha aggiunto - ma di certo non sono stati sprecati soldi delle casse comunali». Il Fondo contenzioso ammonta a 212mila 860 euro per debiti fuori bilancio e sono stati previsti altri 45mila 980 euro per debiti potenziali. Per ripianare il disavanzo sono state previste diverse misure: incremento-adeguamento delle aliquote e delle tariffe dei tributi e dei canoni patrimoniali nella misura consentita dalle norme di legge ovvero a copertura integrale dei costi a partire dall’esercizio 2025 (si sta valutando anche se aumentare l’imposta di soggiorno di un euro a persona); rendere sempre più efficiente ed efficace la riscossione delle entrate proprie con un contrasto all’evasione mirato anche all’allargamento della base imponibile; vendere l’edificio del Centro diurno per anziani mai ultimato, stimato in 395mila euro, per estinguere anticipatamente le quote residuali dei mutui tali da azzerarli e così liberare risorse per il rientro anticipato del disavanzo, mentre l’altro 50% verrà utilizzato (qualora la vendita andasse in porto) a totale copertura del disavanzo della parte investimenti; ridurre del 30% indennità degli amministratori, gettoni dei consiglieri e spese generali del Comune; ridurre le spese per i servizi sociali e i servizi manutentivi. La delibera verrà adesso inviata al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti.


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