Giovedì 21 Novembre 2024
Approvato il ricorso alla procedura per ripianare il buco. Opposizione contraria


Forza d’Agrò, il Comune va in predissesto: piano di riequilibrio per ripianare il "rosso"

di Andrea Rifatto | 28/09/2024 | ATTUALITÀ

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La seduta del Consiglio comunale

Si aprono le porte del predissesto per il Comune di Forza d’agrò. Il Consiglio comunale ha deliberato con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell’opposizione (assente la consigliera Melina Gentile) il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per ripianare il “rosso”. Poco prima, infatti, è stato approvato il bilancio consuntivo 2022, sempre con maggioranza favorevole e minoranza contraria, che si è chiuso con un disavanzo di -1 milione 643mila 850 euro, frutto di accantonamenti per 2 milioni 040mila 648 euro del fondo crediti dubbia esigibilità, 1 milione 185mila 871 euro per fondo anticipazioni liquidità, 180mila 900 euro per fondo contenzioso e 77mila 677 euro per altri accantonamenti, per un totale di 3 milioni 485mila 098 euro, rispetto al risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021 pari a 1 milione 848mila 747 euro. "Un disavanzo di importo notevole tale da non poter garantire gli equilibri futuri di bilancio" ha messo nero su bianco il revisore dei conti, così come nella proposta di delibera firmata dal sindaco Bruno Miliadò è stato evidenziato che "appare evidente che non sono più ricorrenti le condizioni per l’approvazione del bilancio di previsione 2023-2025 e successivi in quanto non vi è alcuna possibilità di poter coprire il disavanzo, risultano compromessi gli equilibri finanziari ed economici dell’Ente e si è preso atto dell’impossibilità di poter ripianare il disavanzo applicandolo al triennio di riferimento del bilancio di previsione". La deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale verrà trasmessa entro cinque giorni dalla data di esecutività alla Sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’Interno e il Consiglio comunale avrà 90 giorni per approvare il piano di riequilibrio, che secondo i calcoli del responsabile dell’Area economico-finanziaria Giuseppe De Salvo avrà una durata di 15 anni, periodo durante il quale l’ente può deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita.

"Un disavanzo scaturito da una cattiva gestione amministrativa del Comune - ha contestato la consigliera di minoranza Giulietta Verzino - in campagna elettorale ci era stato detto che davamo i numeri quando parlavamo di un disavanzo di 869mila euro, adesso siamo arrivati a 1,6 milioni. È innegabile che sindaco e amministratori di maggioranza siano responsabili della crescita di questo importo, nel 2020 pari a 516mila euro, che porta al predissesto con ripercussioni sui cittadini". La maggioranza, con il consigliere Piero Bartolone, ha replicato che l’importo non è legato a spese “pazze” o debiti, ma all’aumentare dei residui attivi per il mancato pagamento dei tributi da parte dei cittadini, importo che per legge deve essere interamente inserito nel fondo crediti dubbia esigibilità. Nella relazione al rendiconto 2022 il revisore dei conti ha sottolineato la presenza di “residui attivi che se non riscossi potrebbero compromettere il rispetto degli specifici parametri di deficitarietà” e di conseguenza “è necessario procedere ad una attenta analisi dell’attività di riscossione coattiva stante che ad oggi risultano residui scarsamente movimentati e i costi latenti ivi previsti”, ribadendo che “la riscossione è molto bassa sui residui attivi con conseguenti negative ripercussioni sulla situazione finanziaria dell’ente”. Il Comune è stato invitato “ad attivare procedure di incasso dei crediti più efficaci ed efficienti al fine di scongiurare eventuali prescrizioni che inevitabilmente provocherebbero danno erariale. La presenza di una mole elevata di residui attivi denota, comunque, una ridotta capacità di riscossione delle entrate che ha quale effetto quello di vincolare una parte consistente del Fondo crediti di dubbia esigibilità con la conseguente compressione della spesa. L’attività di lotta all'evasione deve essere ancora più incisiva e deve portare ad un incasso effettivo - aggiunge il revisore dei conti - ciò può verificarsi implementando e/o supportando l’Ufficio entrate in modo tale da attuare un'attività accertativa notevole con una organizzazione amministrativa importante. L’Ente deve attivare e/o implementare ogni procedura idonea a raggiungere migliori risultati nella riscossione”.


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