Forza d’Agrò, inammissibile il ricorso al Tar sulla revoca del finanziamento Panoramica
di Andrea Rifatto | 18/05/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/05/2019 | ATTUALITÀ
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Il tratto iniziale di viale Delle Rimembranze
Non è del Tar la competenza sulla vicenda della revoca parziale del finanziamento concesso nel 2013 dalla Regione al Comune di Forza d’Agrò per il progetto di rifacimento del tratto iniziale della strada panoramica. Ieri la Quarta Sezione del Tribunale amministrativo regionale di Catania ha depositato la sentenza del ricorso presentato nel 2016 dal Comune contro l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, tendente ad ottenere l’annullamento del decreto di revoca delle somme firmato nel giugno del 2015, dichiarandolo inammissibile per difetto di giurisdizione, rientrando la controversia nella giurisdizione del giudice ordinario. Il 3 ottobre 2016 era stata rigettata la richiesta di sospensiva del provvedimento e adesso nel merito è arrivato il verdetto di inammissibilità. Secondo il Tar “la controversia attiene all’erogazione di pubblici finanziamenti e, pertanto, secondo quanto stabilito dalla giurisprudenza consolidata non rientra nell’ambito della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo”; nel caso in esame, “la Regione ha ridotto l’originario finanziamento già stanziato ed approvato, perché il Comune non avrebbe fornito i documenti richiesti a riprova di talune voci di spesa da finanziare e il provvedimento impugnato, pertanto, costituisce conseguenza dell’inadempimento di un precipuo obbligo gravante sul Comune e sancito nell’originario provvedimento di approvazione del finanziamento che, quindi, assume la valenza di una parziale decadenza dal beneficio concesso. Essendo, dunque, conseguenza di un inadempimento, l’impugnato provvedimento rientra nel sindacato del giudice ordinario, non essendo esplicativo di alcun potere discrezionale dell’Amministrazione regionale ed incidendo sul diritto soggettivo del Comune riconosciutogli dal provvedimento con il quale era stato approvato l’originario e più cospicuo finanziamento”. La sentenza ha stabilito di compensare le spese. Dunque il Comune, difeso dall’avvocato Giovanni Ferraù di Catania, dovrà adesso rivolgersi al tribunale ordinario oppure ricorrere al Cga contro questa sentenza. La vicenda nasce dalla mancata trasmissione della documentazione inerente le spese per i servizi di ingegneria per il progetto di “Riqualificazione artistica della strada panoramica viale delle Rimembranze-via Belvedere per la valorizzazione di antiche botteghe locali da adibire a centri di aggregazione socio-culturali”, assegnato dalla Regione nel 2013 a valere sui fondi Po-Fesr tramite il Pist n. 17. Con decreto del 5 giugno 2015 (inviato al Comune l'11 aprile 2016) l’Assessorato regionale dei Beni culturali ha revocato la somma di 65mila 930 euro dal finanziamento complessivo di 698mila euro, rimodulando il quadro economico di progetto redatto il 25 settembre 2014 del dirigente dell'Area tecnica comunale, l’architetto Sebastiano Stracuzzi, che prevedeva la spesa di 374mila 556 euro per lavori, 150mila 435 euro per somme a disposizione e 173mila 692 euro per economie per il rifacimento della pavimentazione stradale, della pubblica illuminazione, la realizzazione di spazi espositivi e totem tecnologici per l'informazione turistica. Lavori avviati nel dicembre 2013 e conclusi nel dicembre 2015. L’Assessorato ha riscontrato l’assenza dei certificati di regolarità contributiva, dei carichi pendenti e del casellario giudiziale dei tecnici Carmelo Campailla di Roccalumera, Filippo Russo e Luigi Lo Giudice di S. Teresa di Riva, rispettivamente progettista esecutivo-responsabile della sicurezza in fase di progettazione, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza in fase di esecuzione delle opere, e della dichiarazione circa la tracciabilità dei flussi finanziari sui disciplinari di Campailla e Russo. Nonostante i solleciti inviati il 14 e il 30 novembre 2014, la Regione non ha ricevuto la documentazione propedeutica alla stipula dei disciplinari d'incarico e oggetto, peraltro, del rilievo della Ragioneria centrale dell'Assessorato e della Corte dei Conti, e ha quindi deciso di approvare d’ufficio un nuovo quadro economico, eliminando le voci per i servizi di ingegneria, per un totale di 65mila 930, e impegnando a favore del Comune 466mila 250 euro anziché 524mila 992.