Forza d'Agrò, salta lo smontaggio delle gru da cantiere e il caso finisce in Procura
di Andrea Rifatto | 05/09/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 05/09/2024 | ATTUALITÀ
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Ormai dal 2008 sovrastano il borgo
Sembrava esserci una svolta per la rimozione delle gru a Forza d’Agrò, ma era solo un’illusione. A luglio la società “Forza d’Agro Residence” aveva assicurato al Genio civile, all’ingegnere Giovanni Calapai (funzionario nominato dal Cga di Palermo per avviare l’iter per la rimozione) e al Comune che entro l’8 agosto avrebbe avviato i lavori di smontaggio dei due macchinari che dal 2008 sovrastano il centro storico per lavori di restauro e di risanamento conservativo di un agglomerato di case in vicolo Quartarello, ma ciò non è avvenuto. Il 7 agosto, infatti, la società ha comunicato di aver rinviato la rimozione delle gru e così il commissario Calapai ha risposto facendo presente che non è stato dato puntuale ed esauriente riscontro a quanto chiesto già il 17 luglio, ma l’intervento di rimozione delle gru è stato solo dilazionato in un imprecisato momento del periodo autunnale. Dunque dovendo eseguire con urgenza l’incarico affidato dal Cga, il funzionario andrà avanti con l’attività programmata relativa allo studio dell’intervento di smontaggio. Adesso, però, si aggiunge anche l’intervento del Genio civile. L’ingegnere capo Santi Trovato, infatti, ha emanato un’ordinanza di rimozione delle gru e messa in pristino dei luoghi nei confronti della società esecutrice dei lavori e dei due proprietari dei terreni sulle quali sorgono, rilevando la violazione della normativa edilizia vista l’assenza di specifica progettazione completa di calcoli statici, considerato che sono trascorsi i termini della temporaneità e provvisorietà, e in particolare poiché il mantenimento delle gru oltre il termine di vita utile per le strutture provvisorie è avvenuto senza aver chiesto l’autorizzazione del Genio civile e in assenza di calcoli giustificativi, oltre a pericoli per la pubblica incolumità. Il provvedimento è stato trasmesso alla Procura per le conseguenti deduzioni e per le determinazioni che l’autorità giudiziaria intenderà assumere in ordine alla demolizione delle opere, salvo che non si dimostri l’ammissibilità con progetto in sanatoria e calcoli statici redatti in conformità alla normativa antisismica. Il caso, dunque, è tutt’altro che chiuso.