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Frana A18, Faraci replica a Delrio e Faraone: “Il Cas è vittima dell’evento”
di Redazione | 06/10/2015 | ATTUALITÀ
di Redazione | 06/10/2015 | ATTUALITÀ
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Il presidente del Cas Rosario Faraci. Sullo sfondo la frana
Dopo quanto dichiarato nella giornata di oggi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e dal sottosegretario Davide Faraone in merito in merito alle responsabilità sulla frana verificatasi nella notte tra sabato e domenica sull’autostrada A18 Messina-Catania all’altezza dell’abitato di Letojanni, in serata è arrivata la replica del presidente del Consorzio per le autostrade siciliane. “Le ultime dichiarazioni di alcuni politici mi spingono ad una precisazione dovuta al ruolo che ricopro, alla correttezza delle notizie e soprattutto alla verità dei fatti – esordisce Faraci. Quanto avvenuto nel mese di novembre dello scorso anno riguarda il transito lungo la Catania-Palermo, questione dolorosa per tutta la Sicilia, ma non riguarda il Consorzio per le autostrade siciliane perché quel tratto autostradale, così come quelli da Palermo a Trapani e a Mazara del Vallo e da Catania a Siracusa, rientra nelle esclusive competenze dell’Anas. Quanto invece avvenuto avantieri non riguarda l’autostrada in sé – spiega il massimo esponente del Cas – ma la percorribilità della stessa, essendosi sfaldato, per dissesto idrogeologico, un costone sovrastante la tratta in territorio di Letojanni. Ben lungi dall’intenzione di individuare responsabili, tengo a sottolineare che il Consorzio autostradale, nella vicenda, è vittima in quanto subisce la frana che invade la tratta autostradale, conseguentemente impercorribile. Oggi si deve provvedere con assoluta immediatezza non tanto a liberare la strada dalla terra e dai massi, quanto piuttosto a concertare con chi di competenza (Prefettura, Protezione civile, Comune di Letojanni) le opere da realizzare e le attività da compiere per mettere in sicurezza il terreno limitrofo e provvedere di conseguenza garantendo la serena percorribilità della strada. Ogni intervento attento e propositivo viene sempre accolto con grande attenzione e serve da stimolo per operare sempre meglio. Quelli, invece – prosegue Faraci – che tendono a colpire, prescindendo dalla preventiva individuazione delle effettive responsabilità, vengono considerati come espressioni di politici che vogliono parlare alla pancia del popolo (giustamente arrabbiato per le conseguenze nelle quali proprio la cattiva politica ha ridotto i siciliani a vivere) per sviarne l'attenzione dall'effettivo bersaglio. Colgo l'occasione – conclude il presidente del Cas – per ringraziare quanti hanno preso atto del tempismo e della professionalità con cui il Cas in tutte le sue componenti ha fatto fronte alla calamità portando a rapida soluzione la questione viabilità che bloccava anche questa parte della Sicilia. “La situazione della viabilità siciliana è molto, molto seria – aveva dichiarato oggi il ministro Delrio – e come abbiamo agito per accertare le responsabilità sul crollo del viadotto Himera sulla A19, spero che si accertino le responsabilità sul crollo sulla Catania-Messina. Si è sottovalutato il movimento franoso, se ci sono responsabilità sicuramente non sono dell'Anas e del Ministero – aveva aggiunto –: la A18 Catania-Messina è gestita dal Consorzio autostrade siciliane, società controllata dalla Regione Sicilia”. Più duro, invece, il pensiero del sottosegretario Faraone, che aveva tuonato contro i vertici della Protezione civile e del Cas accusandoli di aver messo in ginocchio l’economia dell’Isola per negligenza e inadeguatezza. “Chi sbaglia deve andare a casa, cosa aspetta Crocetta a rimuovere i vertici della Protezione civile e del Cas, responsabili di questo sfacelo continuo che danneggia e mette in pericolo i siciliani”. Secondo Davide Faraone sono inutili gli investimenti se poi il Cas non sa gestirli e la Protezione civile “fa fatica” a segnalare frane, lasciando che i costoni crollino addosso alla gente. Intanto sulla frana indaga la Procura della Repubblica di Messina: il procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro ha aperto un fascicolo esplorativo contro ignoti per disastro colposo.