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Frana Capo Alì, arriva Urania Papatheu. Il sindaco: "Non vogliamo tragedie" - FOTO
21/07/2018 | ATTUALITÀ
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Gli amministratori con la senatrice
“Abbiamo bisogno di disperato aiuto, in modo incisivo e deciso, perché non serve a nulla aprire inchieste dopo le tragedie e fare telegrammi di cordoglio”. È stato categorico il sindaco di Alì Terme, Carlo Giaquinta, nel faccia a faccia avuto alle 13 di oggi con la senatrice Urania Papatheu, giunta nella cittadina termale all’indomani della frana sulla Statale 114 a Capo Alì che ha riacceso i riflettori sulla pericolosità di un territorio dove ogni giorno si rischia la vita percorrendo le vie di collegamento. L’esponente di Forza Italia, eletta nel collegio di Messina, ha raccolto la richiesta di aiuto giunta dagli amministratori aliesi e ha voluto vedere di persona la situazione e capire come agire. Ad accoglierla nell’aula consiliare, oltre al sindaco, il vicesindaco Nino Melato, gli assessori Agata Di Blasi e Nancy Todaro e diversi consiglieri comunali. “Questa ultima frana è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – ha esordito Giaquinta – siamo un paese turistico bloccato da due lati e rischiamo di rimanere isolati con un ponte pericolante e un costone che ci minaccia ogni giorno. Su quest’ultimo problema non farò sconti a nessuno, coinvolgerò tutte le forze politiche per la sicurezza della gente”. Il primo cittadino ha ringraziato la senatrice per aver raccolto l’appello e venire a constatare di persona le difficoltà che si trova a fronteggiare Alì Terme, “che non provengono solo da Capo Alì, ma anche dal torrente Fiumedinisi, sovralluvionato da quando furono scaricati i detriti dell’alluvione di Scaletta”. Gli amministratori e la rappresentante del Senato hanno poi eseguito un sopralluogo sia sulla Statale 114 nel punto della frana che sul torrente Fiumedinisi. "Dobbiamo capire come intervenire, innanzitutto l’emergenza non deve essere un alibi per fare interventi tampone – ha detto Urania Papatheu – prendo l’impegno di fare da collante in modo da far comunicare tra loro le istituzioni, Anas e Regione in primis. Contatterò nei prossimi giorni l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone e agirò anche avvalendomi dei miei poteri ispettivi, oltre a presentare una interrogazione parlamentare". Il vicesindaco Melato ha ricordato come spetti all’Anas la progettazione di una soluzione definitiva: “Ogni anno si rischia il morto e per la prima volta siamo riusciti a riaprire la strada in un giorno, interessando della questione anche il prefetto. Ma l’unica soluzione è la costruzione di una galleria paramassi nei tratti più pericolosi”, come suggerito anche dall’architetto Giovanni Garufi, ex amministratore che ha seguito le vicende di Capo Alì nei decenni scorsi. Alla visita della senatrice erano presenti anche il comandante della Stazione Carabinieri, luogotenente Salvatore Garufi, e il comandante della Polizia municipale, capitano Fortunato Pistone. Lunedì torneranno sul costone i rocciatori per installare delle nuove reti paramassi nel tratto dove si è verificata la frana e revisionare quelle delle zone limitrofe. Sempre lunedì, alle 17, si terrà una seduta urgente e aperta del Consiglio comunale di Alì Terme per discutere dell’emergenza Capo Alì, mentre per martedì (ore 19 aula consiliare) il sindaco Carlo Giaquinta ha convocato una riunione con tutti i sindaci del comprensorio che va da Scaletta a Sant’Alessio per decidere come muoversi. La nota di Elvira Amata. La deputata regionale Elvira Amata (Fratelli dìItalia) ha diramato nel pomeriggio di oggi un comunicato in merito alla frana. “Si sarebbe potuta verificare una tragedia, ci ritroviamo adesso con una porzione di strada statale, la 114, chiusa al traffico con il conseguente disagio per chi ha necessità di transitare in quella zona per spostarsi da e verso sud, e il costante rischio di ulteriori cedimenti dei costoni di roccia che ricadono sulla via. È una storia vecchia, già vista e alla quale bisognerebbe dare risposte in modo netto mettendo mano in maniera capillare e organizzata alla questione principale: il dissesto idrogeologico. A tal proposito ho immediatamente preso contatto con l’ing. Maurizio Croce, Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico, al fine di ragionare su misure che non rappresentino solo un tampone momentaneo ma che possano consentire quantomeno la garanzia di sicurezza a quanti attraversano o vivono in zone che possono essere considerate più a rischio”. La prossima settimana l’onorevole si recherà in loco per un sopralluogo.