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Frana di Letojanni, via libera agli espropri. Il sindaco: "Stufo di sentirne parlare"
di Andrea Rifatto | 24/10/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/10/2018 | ATTUALITÀ
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La seduta del Consiglio comunale
“Mi sono stufato di sentire parlare della frana di Letojanni e non è opportuno che da parte nostra ci siano mancanze che rallentino l’iter per rimuoverla”. L’appello del sindaco Alessandro Costa è stato raccolto alla lettera ieri sera dal Consiglio comunale, che ha approvato la delibera di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sui terreni della collina di San Giovanni, dove saranno realizzati i lavori di costruzione delle due gallerie a protezione dell’autostrada Messina-Catania. Procedure espropriative che saranno adesso avviate dal Consorzio per le autostrade siciliane. Il documento dichiara la pubblica utilità dell’opera e costituisce variante al vigente Programma di Fabbricazione, che ha già ottenuto il via libera con tutti i pareri in conferenza dei servizi al Provveditorato Opere Pubbliche, con la contestuale dichiarazione di conformità urbanistica dell’opera. Dunque tra 90 giorni la variante sarà ufficialmente in vigore visto che la Regione non avrà dubbi da sollevare. La delibera è stata approvata con sette voti del gruppo di maggioranza, mentre i tre di opposizione si sono astenuti (come già avvenuto in Commissione) manifestando perplessità sull’approvazione del progetto esecutivo e sugli espropri, il cui vincolo avrà la durata di cinque anni: “Non possiamo approvare il progetto esecutivo perché non conosciamo gli atti” – ha rilevato Marilena Bucceri, mentre per Marina Scimone “cinque anni sono un periodo molto ristretto che ci espone al rischio di contenzioso se non saranno completati i lavori”. Dubbi subito chiariti in aula dal dirigente dell’Ufficio tecnico, l’architetto Carmelo Campailla, che ha spiegato come per il progetto esecutivo il Consiglio di Letojanni sia stato chiamato solo a prenderne atto in quanto negli stessi elaborati sono previsti gli espropri, mentre la durata quinquennale, prevista dalla legge, non comporta rischi per il Comune in quanto alla scadenza del periodo, qualora l’opera non venisse realizzata, i terreni tornerebbero ai proprietari. La minoranza ha comunque optato per l’astensione. “Abbiamo la necessità e l’urgenza che questa opera venga fatta in tempi brevi – ha rimarcato Costa nel suo intervento – soprattutto perché stiamo subendo un danno di immagine. Un’opera complessa, dal costo di 17,2 milioni di euro che speriamo vada in appalto all'inizio del prossimo anno, ma mi preoccupa di più non farla che realizzarla. Nell’ultimo anno è stata data una forte accelerata all’iter grazie all’intervento deciso della Regione e dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che ringrazio per aver lavorato sottotraccia stimolando tutti gli enti coinvolti ad accorciare i tempi. La delibera approvata oggi – ha aggiunto il sindaco di Letojanni – è frutto di un lavoro certosino svolto dal nostro Ufficio tecnico e non possono esserci perplessità”. Per il capogruppo di maggioranza Cateno Ruggeri “con l’approvazione della delibera è stata scritta una pagina importante di storia per dare la svolta a questo iter”, mentre il consigliere Emanuele Savoca ha ricordato come si tratti di un’opera importante sia per la sicurezza dell’A18 che degli insediamenti abitativi a monte della collina. La procedura di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio non ha subito intoppi in quanto i proprietari che hanno ricevuto la comunicazione dal Comune non hanno prodotto osservazioni nei 30 giorni previsti e dunque adesso sarà il Cas, che ha previsto in progetto le somme per il pagamento delle indennità, a procedere con gli espropri. Ad esserne interessati sono sei proprietari di terreni sulla collina sopra la frana dell’A18, tra cui anche l’Arcidiocesi di Messina e la Parrocchia San Giuseppe di Letojanni, che riceveranno un’indennità di un euro al metro quadro stabilita dal Cas.