Francavilla, è scontro tra Amministrazione e dipendenti: "Disastro non per colpa nostra"
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Il municipio francavillese
Si acuisce lo scontro tra Amministrazione e dipendenti al Comune di Francavilla di Sicilia. Un gruppo di 18 impiegati ha inviato una lettera a tutti i consiglieri comunali per denunciare «il disastro gestionale della macchina amministrativa e una situazione che ha già passato il limite della tollerabilità, vista la fatica quotidiana a gestire i normali servizi essenziali, l’impossibilità a continuare a dare risposte certe ed efficaci ai cittadini, la mancanza di programmazione, l'inesistente gestione ordinaria dell’Ente e la completa disorganizzazione di uffici e servizi lasciati da tempo senza tutele, organizzazione e mezzi». I dipendenti respingono al mittente le accuse di essere colpevoli e responsabili dell’inefficienza della macchina amministrativa più volte mosse in Consiglio comunale da componenti dell’esecutivo e lamentano come non sia mai esistito un confronto con l’Amministrazione: «Non esiste confronto con questa Amministrazione e non è mai esistito - scrivono - le richieste fatte nel tempo per efficientare gli uffici ed i servizi attraverso una più efficace distribuzione del personale e una significativa assegnazione di mezzi e materiali atti al sereno svolgimento delle attività sono sempre rimaste inevase, ma sia noi che gli Asu abbiamo continuato a svolgere le mansioni e fornire servizi al cittadino, il tutto spesso in un clima di ostilità creata dalla gogna pubblica alla quale l'Amministrazione ci sottopone. Dipendenti, tanto vituperati e disprezzati, che con coscienza e senso del dovere siedono tutti i giorni al loro posto nonostante le difficoltà e gli ambienti lavorativi in condizioni pessime tra sporcizia, mancanza di riscaldamento, soffitti pieni di umidità per le perenni infiltrazioni di acqua dal tetto, computer ed hardware obsoleti e lentissimi e molti altri disagi sotto gli occhi di quanti percorrono gli uffici comunali». I firmatari della lettera si dicono ben coscienti come ormai vi sia un reale dissesto finanziario del Comune, seppur non dichiarato, che non consente di dare ai cittadini le giuste risposte che meritano e effettuare gli interventi di normale amministrazione che quotidianamente bisognerebbe affrontare: «Ma non è una nostra responsabilità il disastro finanziario dell’Ente - scrivono - ed è altresì opportuno che tutti i consiglieri comunali sappiano che anche i dipendenti mettono mano alle proprie finanze per acquistare materiale che serve per lavorare, dalla cancelleria ai detersivi e, non da ultimo, il carburante per i mezzi, che spesso sono mezzi propri usati per l'espletamento dei servizi. Quegli stessi servizi che vengono svolti comunque, nonostante l'assoluta mancanza di qualsiasi tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, senza dispositivi di protezione, senza medico competente, senza sorveglianza sanitaria, senza piano di sicurezza, senza rspp. Anche per questi motivi non può assolutamente passare il messaggio, come si vorrebbe far credere, che agli impiegati interessano solo i soldi, il famoso 27, tant'è che dal 2019 non riceviamo quegli istituti dovuti per legge che fanno parte del contratto integrativo, poiché le normali relazioni sindacali che avrebbero dovuto regolare le attività sono ferme al 2019 e tutti gli inviti a procedere per legge mandati dalle varie sigle sindacali sono rimaste senza riscontro». I dipendenti ribadiscono in conclusione come la priorità di ogni buona e sana Amministrazione non debba essere l’insulto al dipendente o la spasmodica ricerca di colpevoli esterni all’Amministrazione per la situazione drammatica, sia finanziaria che organizzativa, ma l'obiettivo debba essere quello di dare risposte ai cittadini e su questo i dipendenti confermano di non volersi tirare indietro, anche oltre l'orario di lavoro che mai è stato riconosciuto né tantomeno remunerato.