Francavilla, la Corte dei conti richiama il Comune: "Piano di riequilibrio carente"
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Il Comune dovrà rispondere entro 60 giorni
Emergono dubbi e carenze da un primo esame del Piano di riequilibrio approvato nel maggio 2022 dal Comune di Francavilla di Sicilia, per ripianare fino al 2035 una massa passiva di 6 milioni di euro in bilancio. Lo scorso 27 gennaio la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del Ministero dell’Interno, dopo aver avviato nel novembre 2023 l’attività istruttoria richiedendo al Comune adeguati supplementi documentali e conoscitivi, rimasti senza riscontro, ha trasmesso alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti la propria relazione approvata nella seduta del 22 gennaio e ferma restando la competenza della Sezione sulla valutazione della idoneità e congruenza delle misure di risanamento individuate dall’ente nel Piano, rispetto all’obiettivo del riequilibrio finanziario, ha rilevato che «il Comune di Francavilla di Sicilia ha presentato un Piano di riequilibrio non del tutto in linea con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento e alle indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Corte dei conti». Al netto delle scadenze dei termini in cui è intercorso ed evidenziando ad ogni buon conto l’omissione nel controdedurre alle richieste istruttorie nel 2023, la Cosfel rileva che «il Piano è stato presentato con documentazione carente, non sono indicate con precisione le manovre per il recupero della massa passiva e non è stata indicata la modalità di un’importante spending review di oltre il 20% delle spese correnti. Inoltre non sono state illustrate le modalità ed il timing di dismissione dell’importante servizio elettrico erogato dall’ente, né contezza sul valore di dismissione attribuito, astrattamente quantificato in 650.000 euro, misure che l’ente ha programmato per il recupero del disavanzo». La Corte dei conti, con una pronuncia specifica, ha quindi disposto che il Comune depositi entro 60 giorni chiarimenti, prospetti e documenti richiesti, ad integrazione di aspetti rilevanti ai fini del giudizio conclusivo, per meglio esaminare la situazione contabile dell’ente e consentire di decidere sull’accoglimento o sul diniego del Piano, avvisando che in caso di mancata ottemperanza nei termini prescritti la valutazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale sarà svolta allo stato degli atti. I giudici contabili hanno chiesto innanzitutto di inviare le deliberazioni consiliari di approvazione dei bilanci dal 2021 in poi, documenti relativi alla gestione di cassa, al risultato di amministrazione, alla parte accantonata, alla capacità di riscossione, alla gestione dei residui, ai debiti fuori bilancio, alle passività potenziali, all’indebitamento, ai tributi locali e all’attuazione del Piano di riequilibrio.