Sabato 23 Novembre 2024
Firmato l'accordo tra Governo e Regione. Contestata la mancata trasparenza


Fsc 2021-2027, per la Sicilia 6,8 miliardi di euro. Protestano 50 sindaci messinesi

di Andrea Rifatto | 27/05/2024 | ATTUALITÀ

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Meloni e Schifani oggi a Palermo

La Sicilia potrà contare su 6,8 miliardi di euro per portare avanti lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio nei prossimi anni”. È quanto annuncia il governo regionale dopo la forma dell'accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, avvenuto oggi pomeriggio al Teatro Massimo di Palermo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Regione siciliana, alla presenza dei sindaci di tutta l'Isola e di autorità civili, religiose e militari. L'intesa garantisce con 5,5 miliardi la copertura finanziaria a 580 interventi in nove diversi ambiti e con ulteriori 1,3 miliardi il cofinanziamento regionale al progetto della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ponendo la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate. La parte più consistente delle somme, 2,5 miliardi è destinato ad “Ambiente e risorse naturali”: agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche (527 milioni), rifiuti (164 milioni) depurazione (354 milioni), interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all'erosione costiera (circa 700 milioni). All'ambito Trasporti e mobilità è assegnato 1 miliardo di euro, di cui 710 milioni serviranno a interventi di manutenzione stradale e per nuove infrastrutture viarie. A Competitività imprese vanno 548 milioni; a Sociale e salute 392 milioni, di cui 271 milioni includono investimenti in strutture e attrezzature sanitarie; a Riqualificazione urbana 100 milioni; alla Cultura 182 milioni. Per Istruzione e formazione sono previsti 80 milioni; per il settore Energia 67,5 milioni; infine alla linea di azione Capacità amministrativa-assistenza tecnica andranno 89 milioni. Inoltre, 331,9 milioni di risorse Fsc 2021-2027 sono destinati al cofinanziamento dei Programmi europei della Regione Siciliana. A questi fondi si aggiungono 234 milioni di euro di anticipazione Fsc. La Regione Siciliana nella definizione della programmazione riguardante il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ha beneficiato del supporto di Cassa depositi e prestiti.

Un piano contestato da 50 sindaci messinesi, che poche ore prima della firma hanno invitato una lettera al presidente della Regione Renato Schifani e al dirigente generale del Dipartimento regionale della Programmazione Vincenzo Falgares, inoltrata per conoscenza a presidente dell’Assemblea regionale siciliana, II Commissione Bilancio dell’Ars, presidente della Commissione Esame delle attività dell'Unione Europea dell’Ars, presidente del Consiglio dei Ministri, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Presidenza del Consiglio dei Ministri – Cipess e Anci Sicilia. Tra i firmatari i sindaci di Alì, Alì Terme, Antillo, Fiumedinisi, Forza d’Agrò, Francavilla, Gaggi, Gallodoro, Graniti, Itala, Letojanni, Malvagna, Mongiuffi Melia, Nizza, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, Savoca e Taormina, di cui quattro (Santa Teresa, Itala, Alì e Gallodoro) sono beneficiari dei finanziamenti. “Con grande sorpresa per quanto attiene la sola provincia di Messina sono inseriti interventi per meno del 40% dei Comuni e svariati progetti di livello esecutivo e cantierabili non vi figurano - evidenziano gli amministratori - pur essendo stati aggiornati e trasmessi nei mesi scorsi dai Comuni ai vari Assessorati e Dipartimenti regionali competenti per ambito di intervento”. I firmatari contestano “l’assoluta mancanza di concertazione con i territori che ha portato alla individuazione degli interventi da includere nel piano degli investimenti che tagliano fuori oltre il 60% dei Comuni della provincia, oltre che della stessa Città metropolitana di Messina, unica delle tre della Sicilia alla quale non è stato riservato nemmeno un euro di risorse, contrariamente a quanto invece accaduto per quella di Palermo e di Catania, svilendo così il ruolo dell’Ente territoriale che per sua definizione dovrebbe curare lo sviluppo strategico dell’intero territorio metropolitano, attraverso la promozione e la gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione”. Dalla lettura dell’allegato è stata constatata “la presenza di interventi che in graduatorie già stilate, (come ad esempio il Ddg 909/2022 dell’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali) erano invece inseriti in tabella 2 e quindi esclusi, e che stranamente prendono il posto di quelli che sempre dallo stesso decreto venivano dichiarati ammessi a finanziamento”.

“Tanti dei Comuni da noi amministrati hanno prontamente riscontrato ogni richiesta di trasmissione delle schede volte alla ricognizione dei bisogni - sottolineano i sindaci - uno tra tutti quello in tema di Sistema idrico integrati di cui alla richiesta pervenuta da parte dell’Assemblea Territoriale Idrica di Messina, così come hanno partecipato agli avvisi pubblici emanati dalle diverse Strutture regionali, ricordando a titolo esemplificativo e solo perché l’ultimo in ordine temporale l’Avviso pubblico esplorativo per manifestazione di interesse per l’efficientamento energetico del 7 marzo”. Nella lettera vengono richiamati i cinque obiettivi strategici fissati dalla Commissione europea per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, al fine di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari e si evidenzia come l’accordo per i fondi Fsc “non fa alcun cenno ai criteri di selezione adottati dal Dipartimento regionale della programmazione e dagli altri Dipartimenti e strutture regionali, in merito agli interventi da realizzare mediante le ingenti risorse Fsc 2021-2027 e il procedimento che ha portato alla formazione dell’elenco degli interventi non è stato pienamente aderente al principio di trasparenza dell’attività amministrativa. Ciascuno Comune ha impiegato importanti risorse finanziare e professionali per la redazione e/o l’aggiornamento delle progettazioni riguardanti interventi non ricompresi nell’Allegato A1 e tutto questo appare in netto contrasto con l’obiettivo strategico dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali". I sindaci chiedono quindi “in ossequio ai principi di trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa, di conoscere le puntuali motivazioni strategiche ed i criteri di priorità adottati dal Dipartimento regionale della programmazione e dagli altri Dipartimenti e strutture tecniche regionali, per la selezione degli interventi da realizzare mediante le risorse Fsc 2021-2027, riservandosi fin d’ora di formulare richiesta di accesso agli atti amministrativi ai sensi della Legge 241/1990 e di intraprendere ogni eventuale azione legale a tutela dei Comuni rappresentati”.


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