Furci, avviato lo sfratto per liberare il Centro Servizi: falliti i primi tentativi
di Andrea Rifatto | 08/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/03/2024 | ATTUALITÀ
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La struttura è stata assegnata nel 2016
Ad un anno e mezzo dal primo atto per avviare la procedura, non si è ancora concretizzato l’iter finalizzato a far rientrare il Comune di Furci Siculo in possesso del Centro Servizi, struttura pubblica situata all’interno dell’area artigianale. Nel luglio 2022, infatti, l’Amministrazione ha disposto il recupero dei crediti e della disponibilità dell’immobile dato in locazione, mediante procedura esecutiva di sfratto nei confronti della ditta “Allegra Srl”, alla quale nel giugno 2016 è stata assegnata la struttura situata nella parte alta di via Cesare Battisti, dopo la pubblicazione di una manifestazione di interesse alla quale ha partecipato la società furcese. Il Tribunale di Messina ha già emesso l’ordinanza di convalida dello sfratto, che dunque è divenuto esecutivo, e l’ufficiale giudiziario ha effettuato un primo tentativo con intimazione al rilascio dell’immobile, che non è andato buon fine, così come è fallito il secondo tentativo con accesso al Centro Servizi; adesso si tenterà per la terza volta e in caso negativo si dovrà intervenire con le Forze dell’ordine. Il privato doveva provvedere al pagamento di un canone complessivo annuo di locazione pari a 12mila euro, da corrispondere in due rate semestrali, e già un anno e mezzo fa il Comune ha attestato che la ditta “Allegra Srl” era morosa per il mancato pagamento canone di 35 mensilità a partire dall’1 agosto 2019, quindi per un importo complessivo di 35mila euro. L’argomento è stato affrontato anche nell’ultima seduta di Consiglio comunale, durante la discussione di un’interrogazione della minoranza sull’area artigianale, e la vicesindaca Daniela Mercurio ha fatto presente che le somme versate finora dalla società vengono accettate per occupazione senza titolo e non come canone di locazione e che la procedura di sfratto va avanti. La minoranza ha fatto presente come non sia più tollerabile il mancato pagamento dei canoni da parte del privato e che sarebbe opportuno procedere alla revoca dell’aggiudicazione e alla pubblicazione di una nuova procedura di alienazione, altrimenti si potrebbe creare un danno erariale per il Comune.