Furci, due anni dopo ecco il regolamento dei Comitati di quartiere: la parola ai cittadini
di Andrea Rifatto | 08/11/2020 | ATTUALITÀ
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Il presidente del Consiglio Carmelo Maccarrone
Due anni dopo l’avvio dell’iter, è stato compiuto un altro passo a Furci per la nascita dei Comitati di quartiere. Nelle segreteria comunale è stato infatti depositato lo schema di Regolamento per la loro costituzione ed il funzionamento, redatto dalla Commissione consiliare “Aggiornamento Statuto, predisposizione e modifica regolamenti, convenzioni comunali e rapporti con le realtà associative” presieduta dal presidente del Consiglio comunale Carmelo Maccarrone e composta dai consiglieri Natascia Pesce e Manuela Cordaro per la maggioranza, Paolo Mascena e Agatino Pistone per l’opposizione. Il Regolamento rimarrà depositato per almeno 15 giorni per consentire ai cittadini, singoli o associati, di propone modifiche e integrazioni: poi approderà in Consiglio per la discussione e l’approvazione finale. L’Amministrazione comunale di Furci ha deciso sin dal suo insediamento nel 2018 di istituire i Comitati di quartiere, attivi solo a Santa Teresa dal 2013, e nel dicembre di due anni fa la loro istituzione è stata prevista con l’aggiornamento dello Statuto comunale, all’interno del quale è stato aggiunto un articolo (il 104) che definisca i Comitati “quali organismi di partecipazione popolare alle scelte politiche di programmazione generale e alle attività amministrative, come condizione essenziale allo sviluppo della vita sociale e democratica della comunità, soprattutto delle sue fasce deboli”. Uno strumento per coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte amministrative e di gestione della cosa pubblica e soprattutto dare maggiore attenzione alle periferie, facendo sì che possano essere meglio rappresentate con una migliore presa in considerazione delle istanze. La previsione dei Comitati nello Statuto era stata votata favorevolmente dalla maggioranza, mentre i consiglieri di opposizione allora presenti, Sandro Triolo, Sarah Vita e Chiara Cocuccio, si erano espressi in modo contrario. Triolo aveva proposto la creazione delle Consulte perché “Furci non ha, per le sue dimensioni, le caratteristiche per avere i Comitati e ciò potrebbe comportare la dispersione della partecipazione della collettività”. Adesso la palla passa all’Aula.