Furci, firmato il decreto di finanziamento per la Chiesa Madre: ora la gara d'appalto
di Andrea Rifatto | 25/05/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/05/2018 | ATTUALITÀ
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La chiesa Madonna del Rosario
Firmato ieri il decreto di finanziamento per la messa in sicurezza della chiesa Madonna del Rosario di Furci Siculo, simbolo storico del paese. Il documento tanto atteso è stato siglato dal dirigente generale del Dipartimento regionale delle Infrastrutture, Fulvio Bellomo, e assegna alla parrocchia l’importo di 660mila euro. Il finanziamento arriva grazie all’istanza presentata nel 2015 dal precedente parroco, don Giacinto Tavilla, che ha partecipato al bando regionale per la riqualificazione urbana dei centri storici, finanziato successivamente con i fondi del Patto per il Sud. Un iter durato quasi tre anni e dopo l’ultima approvazione del progetto esecutivo da parte della Giunta comunale avvenuto il 16 maggio, in seguito anche all’aggiornamento dei costi la prezziario edile 2018 vigente in Sicilia, è arrivato il provvedimento finale. A seguire le procedure di gara è stato infatti il Comune, ente al quale la parrocchia si è rivolta per la nomina del responsabile unico del procedimento, individuato nel geometra Antonio Carmelo Casale dell’Ufficio tecnico Il Comune è stato autorizzato a procedere alla gara per l'aggiudicazione dei lavori, che dovranno essere consegnati all'impresa entro 180 giorni, pena la revoca del finanziamento. Il progetto, redatto dall’architetto Maria Famiani in collaborazione con l’ingegnere Antonio Farruggio, prevede un intervento di recupero teso alla conservazione e valorizzazione del bene, edificato tra il 1930 e il 1931 in cemento armato riprendendo gli stili del neo-gotico, che da diversi anni presenta segni di degrado con la caduta di cornicioni e decori che ha costretto nel 2016 l’attuale parroco, padre Massimo Briguglio, a transennare la facciata principale su piazza Sacro Cuore. La struttura presenta problematiche adducibili alla scarsa manutenzione nel tempo e all’azione degli agenti atmosferici: in particolare sono state rilevate microlesioni e fessurazioni sulle lesene della facciata principale e cedimenti sulle guglie, tracce di umidità sia in facciata sia all’interno (soprattutto nella parte bassa delle pareti dell'abside sotto le finestre centrali e nel solaio del campanile) e distacchi di intonaco sia all’interno che all’esterno.” L’elaborato da 660mila euro, di cui 494mila 645 per lavori e 165mila 354 per somme a disposizione, munito dei pareri dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali e della Curia di Messina, prevede la rimozione dell’intonaco esterno ammalorato fino al rinvenimento della struttura muraria e la successiva intonacatura avendo cura di realizzare il disegno di fondo originale; lavori sul tetto, con la rimozione delle tegole e la loro ricollocazione dopo aver posato un pannello utile ad abbassare il carico termico estivo, lavori sulle superfici intonacate interne del matroneo-cantoria e del campanile, nuove pavimentazioni per i terrazzini esterni, per il cortile al piano terra, nel matroneo e sul solaio campanile. Al posto degli infissi ammalorati e delle attuali reti metalliche danneggiate, verranno installati serramenti in legno lamellare biologici. Le opere impiantistiche riguarderanno la revisione degli impianti elettrico, idrico e idrico-sanitario, con la realizzazione di sistemi di risparmio nell'erogazione dell'acqua. Previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche, attraverso l'utilizzo di un montascale per facilitare gli spostamenti all’interno dell’ambiente e negli spazi esterni di persone non deambulanti con accompagnatore, come disabili e anziani.