Furci, il Comune sarà ancora parte civile nel processo contro i "furbetti del cartellino"
di Andrea Rifatto | 22/06/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/06/2021 | ATTUALITÀ
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L'Ente dovrà tutelare i propri interessi
Ci sarà anche il Comune di Furci Siculo nel processo di appello contro i “furbetti del cartellino”, che in primo grado si è concluso il 21 febbraio scorso con una sentenza di condanna per 20 dipendenti, mentre per altri 39 è arrivata l’assoluzione (per sei in forma parziale) per i casi di assenteismo durante l’orario di lavoro. L’Amministrazione guidata dal sindaco Matteo Francilia ha infatti deciso di costituirsi nuovamente come parte civile anche nel giudizio di secondo grado, visto che tutti i dipendenti condannati hanno proposto appello, e la Giunta ha dato autorizzazione al primo cittadino per procedere anche al conferimento dell’incarico legale. In primo grado l’Ente è stato rappresentato dall’avv. Alessandro Vaccaro di Francavilla di Sicilia, che nei giorni scorsi ha inviato una nota in municipio facendo presente la necessità che il Comune si costituisca parte civile per tutelare i propri diritti e interessi: l’Amministrazione ha quindi deciso di rinnovargli l’incarico, assegnando all’Area Economico-Finanziaria la somma di 7mila 050 euro. Al termine del primo grado sono stati condannati gli impiegati Filippo Andò, Grazia Andronico, Carmelo Briguglio, Rosa Briguglio, Carmelo Caminiti, Silvana Chillemi, Carmelo Fasolo, Monica Beatriz Foti, Domenico Gennaro, Antonietta Interdonato, Santa Lino, Paul Manuli, Nunziata Paccione, Orazio Patanè, Lucia Riggio, Maria Concetta Salicola, Rosaria Sgroi, Angelo Siti, Maria Antonia Toscano e Antonino Triolo. Il processo di appello non è stato ancora fissato e i legali difensori puntano a far cadere le accuse nei confronti dei loro assistiti, che hanno subito pene che vanno da un anno e 15 giorni ad un anno e 10 mesi, con multe da 450 a 3000 euro. Parallelamente in municipio svolge la sua attività l’Ufficio per i procedimenti disciplinari, composto da Vincenzo Scarcella, Felice Di Bartolo e Maria Claudia Giordano, che sta esaminando le posizioni dei dipendenti assolti, rimaste sospese in attesa del verdetto penale arrivato a febbraio.