Furci, palestra chiusa e nel degrado: il Comune in cerca di fondi al Coni
di Andrea Rifatto | 16/12/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/12/2017 | ATTUALITÀ
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La palestra comunale di Furci
Un fiore all’occhiello tra gli impianti sportivi del comprensorio jonico. Ma mai entrato pienamente in funzione. Per la palestra coperta polifunzionale di Furci Siculo, realizzata negli Anni '90 in via Sant’Antonio, l’Amministrazione comunale del sindaco Sebastiano Foti prova adesso a rivolgersi al Governo nazionale, tramite il Coni, per ottenere il finanziamento necessario a rendere agibile la struttura e poterla finalmente mettere a disposizione della collettività. La Giunta ha infatti approvato un atto di indirizzo per la presentazione di un progetto di riqualificazione, adeguamento e messa in sicurezza dal costo complessivo di 399mila euro (286mila per lavori e 112mila di somme a disposizione), redatto dall’architetto Claudio Crisafulli e dal geometra Domenico Gennaro dell’Ufficio tecnico, lievitato di poco in fase di aggiornamento rispetto ai 396 dell’elaborato definitivo risalente al novembre 2015. L’Amministrazione ha dato mandato agli Uffici di inviare la proposta progettuale al Coni sfruttando la possibilità offerta da un decreto legge del 2015 inerente “Misure urgenti per interventi nel territorio”, in cui è previsto che il Coni, una volte ricevute le istanze, presenti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un piano riguardante i primi interventi urgenti in materia di impiantistica sportiva, chiedendone l'approvazione. Ciò che il Comune di Furci spesa possa accadere, vista la carenza di risorse nel proprio bilancio, così da aprire la palestra coinvolgendo soggetti privati per la sua gestione. L’impianto era stato aperto nel 2007 ma chiuso nel 2009 per motivi di sicurezza in quanto la struttura di copertura realizzata in legno lamellare necessitava di lavori di ripristino statico in seguito all’indebolimento dovuto all’azione della pioggia. Interventi poi eseguiti e collaudati dal Comune. Ma dal 2012 in poi si sono susseguiti furti e atti vandalici che hanno causati ingenti danni alle strutture, che tra l’altro necessitano adesso di adeguamenti anche in seguito all’aggiornamento delle normative in materia di impianti sportivi. E tutta l’area continua così a rimanere nel degrado.