Furci, ritardi sulla mensa: genitori e dirigente scolastica attaccano l'Amministrazione
di Andrea Rifatto | 08/10/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/10/2017 | ATTUALITÀ
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I genitori durante l'incontro in Municipio
Genitori sul piede di guerra a Furci dopo il mancato avvio della refezione scolastica. L’Amministrazione comunale è finita al centro delle accuse delle famiglie e anche della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Roccalumera (di cui fanno parte i plessi furcesi) Mirella Guta Sauastita. La rabbia è esplosa nel corso di un’assemblea nell’aula consiliare, alla presenza di una cinquantina di mamme e papà dei bambini, della dirigente e del vicesindaco Maria Vera Scarcella, unico amministratore presente vista l’assenza del sindaco Sebastiano Foti e dell’assessore alla Pubblica Istruzione Corrado Attennante, che hanno fatto sapere di aver appreso tardi dell’incontro e di non poter partecipare per impegni. Le famiglie hanno gridato il loro disappunto per il ripetersi degli stessi disagi dello scorso anno, quando il nido e l’Infanzia del Centro rimasero chiusi per lavori e di conseguenza la mensa non venne avviata, costringendo gli alunni a dover portare il cibo da casa, mentre il servizio venne garantito all’Infanzia di Grotte. Quest’anno sembrava che la refezione potesse partire a regime ma i ritardi nell’approvazione del Bilancio 2017 stanno lasciando il Comune in una situazione di grande incertezza. “Viviamo forti difficoltà e di questa situazione ne risentono anche le attività didattiche – ha detto la dirigente – perché spesso i genitori portano a casa i figli per il pranzo e non li riportano per le lezioni pomeridiane. Così rischiamo che gli alunni scelgano di iscriversi in altre scuole se non vi è garanzia sui servizi”. Mirella Guta Sauastita ha poi evidenziago altri problemi che affliggono i plessi furcesi chiedendo al Comune maggiori attenzioni. Il vicesindaco ha risposto alle domande di mamme e papà ma ritiene che la protesta sia esagerata: “Abbiamo stanziato le risorse per novembre e dicembre (6mila 800 euro) e contiamo di far partire la mensa nell’ultima settimana di ottobre – spiega – in fondo il servizio inizierebbe solo 15 giorni dopo rispetto l’anno scorso”. Un altro problema è quello dei cuochi, visto che dei due dipendenti comunali che si occupavano di preparare i pasti uno è stato collocato a riposo e l'altro andrà in pensione l’1 novembre: “Abbiamo individuato un impiegato che dovrà fare un corso di formazione, nel frattempo pubblicheremo un avviso per trovarne uno esterno – prosegue Scarcella – non avere il Bilancio ci condiziona totalmente e se mi viene chiesto cosa succederà a gennaio non sono in grado di dirlo: c’è il commissario regionale, se non si riuscirà ad approvarlo Giunta e Consiglio andrebbero a casa. Ma questa è la peggiore delle ipotesi”. A pagarne le conseguenze sarebbero i bambini, incolpevoli delle negligenze degli adulti. Il capogruppo di minoranza Francesco Rigano si è detto sdegnato da genitore: “L’Amministrazione non può fare la vittima e sottrarsi al confronto: presenteremo un’interrogazione con la nostra proposta per risolvere il problema”.