Giovedì 21 Novembre 2024
Dopo tre mesi di lavori riscontrati ritardi e anomalie: il Cas rescinde il contratto


Galleria Giardini sull'A18, tutto da rifare: incubo infinito per gli automobilisti

di Andrea Rifatto | 03/08/2019 | ATTUALITÀ

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Il sopralluogo di ieri dell'assessore Falcone

Troppi ritardi, troppe perplessità. E di riapertura non se ne parla. La galleria Giardini in direzione Messina sarà ancora per mesi la croce degli automobilisti dell’A18, costretti soprattutto nel fine settimana ad affrontare infernali code nel tratto tra Taormina e Giardini, dove si viaggia a doppio senso di marcia sulla carreggiata lato monte. Ieri nel tunnel è tornato l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, che già domenica scorsa aveva effettuato un sopralluogo ipotizzando una possibile riapertura parziale per oggi. Pura utopia, perché quanto è emerso ieri non fa sperare nulla di buono. Dal sopralluogo, al quale erano presenti anche il presidente del Consorzio per le autostrade siciliane Francesco Restuccia e la vicepresidente Chiara Sterrantino, che poco prima hanno inaugurato insieme all’esponente del governo Musumeci il nuovo Punto Blu al casello di Giardini, è emerso infatti che l’impresa appaltatrice, la Operes Srl di Santa Venerina, ha accumulato troppi ritardi ma sono emerse anche perplessità sull’esecuzione degli interventi di consolidamento, in particolare sulla posa del conglomerato cementizio spruzzato (spritz beton) con aggiunta di fibre in polipropilene per uso strutturale  nei tratti maggiormente ammalorati.

“La pazienza dei siciliani, e del Governo regionale che li rappresenta, si è esaurita – ha detto ieri Falcone – di fronte alle ripetute inadempienze dell'impresa che avrebbe dovuto entro luglio rimettere in sicurezza la galleria Giardini, il Cas ha ritenuto di procedere nel solo modo ormai possibile: la rescissione del contratto in danno”. Dunque a otto mesi dalla chiusura del tunnel al traffico e a tre dall’apertura del cantiere si riparte da zero, o quasi. “Avevamo intimato già qualche settimana indietro all'impresa, oggi la misura è colma – aggiunte l’assessore regionale - a questo punto da lunedì si procederà con la verifica di consistenza delle opere compiute e poi, senza intoppi, si completerà un nuovo affidamento che sarà risolutivo. Nel frattempo la galleria è stata liberata dal cantiere e in caso di emergenza i mezzi di soccorso potranno comunque utilizzarla”. La Operes si era aggiudicata l’appalto al prezzo di 608mila euro, rispetto all’importo a base d’asta di 971mila euro, ma qualcosa non ha funzionato e negli ultimi tempi sarebbe emerso come di questo passo per consolidare la galleria sarebbero passati ancora mesi. Probabile, quindi, che le procedure riprendano ormai a settembre, quando il Cas dovrà individuare un nuovo affidatario a cui consegnare i lavori di messa in sicurezza della canna di valle. Tre mesi buttati al vento, se si escludono le lavorazioni secondarie portate a termine, con responsabilità a vari livelli. E la rabbia degli utenti è ormai incontenibile.

La galleria Giardini è stata chiusa a metà ottobre inizialmente per piccoli interventi, prevede rifacimento dell'impianto elettrico; idrodemolizione corticale del rivestimento per asportazione dello strato superficiale degradato; pre-trattamento di superfici in conglomerato cementizio per l’adesione omogenea tra vecchia e nuova struttura; rete elettrosaldata da fissare su calotta e piedritti; conglomerato cementizio spruzzato (spritz beton) con fibre in polipropilene per uso strutturale; inalbamento fino all'altezza di quattro metri; rivestimento drenante con lamiera metallica grecata e zincata per proteggere i tratti meno degradati o quei tratti dove si manifesta la percolazione idrica. Le opere sono state consegnate il 19 aprile e dovevano concludersi entro luglio.


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