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Gestione rifiuti, la Sicilia “festeggia” un anno di proroghe
di Andrea Rifatto | 07/10/2014 | ATTUALITÀ
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Ato in vita ancora fino al 15 gennaio 2015
“Fino all’inizio della gestione dei nuovi soggetti, e comunque non oltre il 30 settembre 2013, i soggetti già deputati alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti continuano a svolgere le competenze loro attualmente attribuite”. Con il comma 12 dell’art. 19 della legge regionale 9/2010, la Regione Siciliana, ben consapevole che fissare una data, seppur distante tre anni, per far cessare la gestione dei rifiuti da parte degli Ambiti territoriali ottimali (Ato) sarebbe stata una chimera, si garantiva una via di fuga che grazie alle provvidenziali ordinanze firmate dal presidente Rosario Crocetta avrebbe permesso di rinviare sine die la partenza delle Società di regolamentazione rifiuti (Srr), nuovi organismi deputati ad occuparsi del ciclo dei rifiuti prodotti dai siciliani.
Ad oggi, nonostante gli interventi sostitutivi attivati dall’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità, non sono state ultimate da parte degli enti locali competenti le procedure previste dalla legge, e non risultano ancora individuati i nuovi soggetti affidatari del servizio di gestione integrata dei rifiuti. Così, visto che l’interruzione dell’attuale modello gestionale comporterebbe rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, in particolare in alcune aree del territorio ad oggi non in grado di assicurare autonomamente i servizi, scatta l’urgenza di garantire la continuità del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti solidi urbani, attraverso un intervento sostitutivo sia alla gestione transitoria che relativamente alla urgente definizione delle procedure necessarie per il passaggio di consegne per l’affidamento del servizio. Nuova linfa dunque all’ordinanza presidenziale del 27 settembre 2013, che prorogava agli Ato le competenze in materia di gestione integrata del ciclo dei rifiuti: l’atto è stato reiterato diverse volte durante l’anno, fino al 26 settembre scorso, quando gli effetti del documento firmato da Rosario Crocetta sono stati prorogati fino al 15 gennaio 2015. Ma con una “novità”: con decreto firmato dall’assessore dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità, Salvatore Calleri, è stato stabilito che i commissari straordinari che al momento reggono gli ambiti in liquidazione dovranno vigilare affinchè gli enti ordinariamente competenti predispongano tutti gli atti necessari per assicurare con la massima urgenza il passaggio delle competenze alle Società per la regolamentazione dei rifiuti o ai Comuni in forma singola o associata.
Rinnovati dunque gli incarichi ai 15 dipendenti del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti che già da mesi siedono ai vertici degli Ato: Francesco Lombardo (Ato Pa1), Maurizio Norrito (Ato Pa2), Loredana Ferrara (Ato Pa3), Antonino Lo Butto (Ato Pa4), Salvatore Gueli (Ato Pa5), Daniela Siino (Ato Pa6), Matteo Scillufo (Ato Me3), Ettore Ragusa (Ato Me4), Nicola Russo (Ato Rg1), Eugenio Amato (Ato En1), Enrico Vella (Ato Cl1), Fabrizio Failla (Ato Ag1), Massimo Gulino (Ato Ag2), Antonino Morreale (Ato Ag3), Francesco Cuffaro (Ato Tp2). A loro spetterà far rispettare precisi adempimenti secondo un piano stabilito dalla Regione. Adozione, entro il 15 novembre 2014, da parte degli organi della Srr, della dotazione organica secondo quanto previsto dalla L.r. 9/2010 e dall’accordo quadro sottoscritto con le parti sociali; relazione e trasmissione all’assessorato regionale dell’Energia, entro il 15 dicembre, del Piano d’ambito da parte delle Srr, che dovranno recepire i piani di intervento nel frattempo già predisposti dai Comuni, che invece, in forma singola o associata, avranno tempo fino al 15 novembre per consegnare alla Regione i propri piani di intervento. L’ultimo passaggio dovrà essere l’adozione da parte delle Srr o dei Comuni degli atti necessari per l’affidamento del servizio. Se queste date non venissero rispettate i commissari dovranno relazionare dettagliatamene all’assessorato regionale, evidenziando l’attività di vigilanza posta e le inadempienze riscontate. E probabilmente ne verranno fuori parecchie. Altri tre mesi dunque per provare a mandare in pensione gli Ato per lasciare spazio alle Srr. Se basterà cambiare denominazione per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia è ancora presto per dirlo.