Giardini e Sant'Alessio senza Guardia medica turistica: "Località lasciate allo sbando"
di Redazione | 29/06/2022 | ATTUALITÀ
di Redazione | 29/06/2022 | ATTUALITÀ
1191 Lettori unici
Il deputato attende risposte dall'assessore Razza
Due località turistiche come Giardini Naxos e Sant’Alessio Siculo, che in estate raggiungono 30-40mila abitanti, lasciate allo sbaraglio dal punto di vista dell’assistenza sanitaria. Lo denuncia il deputato regionale Danilo Lo Giudice, che ha presentato un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana, rivolta all'assessore per la Salute Ruggero Razza, sull’istituzione del Servizio di continuità assistenziale stagionale (Guardia medica) nelle località turistiche. “Garantire la medicina di prossimità e attrezzare i territori con strutture in grado di dare una prima risposta alle richieste dei cittadini sono due obiettivi sbandierati spesso ai quattro venti della autorità sanitarie e dalla politica - esordisce il parlamentare di Sicilia Vera - soprattutto quando si paventa la soppressione o il ridimensionamento dei presidi e succede che non si riesce nemmeno a garantire l'erogazione dei servizi minimi, previsti dalla legge, e a pagarne le conseguenze sono sempre gli utenti. Come sta accadendo già dall’anno precedente a Giardini e Sant’Alessio, dove a causa della carenza di personale medico, non è stato attivato il servizio di guardia medica turistica che ogni anno, dal 15 giugno al 15 settembre, garantisce dalle 8 del mattino fino alle 20 il servizio di assistenza medica”. Lo Giudice evidenzia come il 13 giugno nessun medico abbia risposto alla convocazione per poter avviare il servizio di guardia medica turistica, in quanto tutti impegnati nelle Usca: per lo stesso motivo anche il servizio 118 spesso non è coperto dalla presenza di personale medico a bordo, per cui viene garantita solo l'ambulanza con autista e soccorritore. “Alla guardia medica notturna non è consentita per legge la prescrizione di visite specialistiche ed esami di laboratorio - ricorda il parlamentare regionale - che rientrano nel servizio di guardia medica turistica, al quale è vietato fare diagnosi e somministrare farmaci. Ormai da qualche anno viviamo uno stato d'emergenza sanitaria senza precedenti, che ricade su tutto il territorio e soprattutto nei periodi di forte afflusso turistico determina un maggiore rischio sia per la salute dei pazienti sia per i pochi medici in servizio, che a volte vengono persino minacciati non potendo fornire soccorso come Presidi territoriali di emergenza”. All’assessore Razza viene dunque chiesto “quali soluzioni immediate ritenga di dover adottare per porre fine a questa annosa situazione che mette a rischio la vita di tantissimi cittadini residenti e dei turisti bisognosi di cure, che trovando i servizi assistenziali chiusi o non attivi, spesso non hanno altra alternativa se non quella di comporre il 112 per chiedere l’intervento dell'ambulanza (anch’essa spesso sprovvista di personale medico), eventualmente bloccando magari per ore il mezzo per interventi banali risolvibili nei presidi territoriali; se non intenda urgentemente potenziare il personale medico affinché venga garantito, così come previsto dalla legge, il servizio di continuità assistenziale stagionale nelle località turistiche”.