Giardini, il Tar dà ancora ragione ai privati sul ricovero barche: nuovo ko per il Comune
di Francesca Gullotta | 04/01/2021 | ATTUALITÀ
di Francesca Gullotta | 04/01/2021 | ATTUALITÀ
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L'area dove è stato realizzato l'insediamento
Arriva un altro punto a favore della ditta “Pontile Walter” per la realizzazione del ricovero imbarcazioni sulla spiaggia di Schisò, a Giardini Naxos, al centro di una diatriba giudiziaria sorta lo scorso anno dopo le contestazioni sollevate da Legambiente e arrivata anche davanti al Tar e al Cga, che però hanno respinto i ricorsi dell’associazione ambientalista, del Comune e della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Messina confermando la validità dell’autorizzazione paesaggistica del 2017 e del permesso di costruire del 2018. Adesso il Tar di Catania ha rigettato un altro ricorso di Palazzo dei Naxioti presentato nel luglio 2018 contro l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e nei confronti dell’imprenditore taorminese Walter Peri, finalizzato ad ottenere l’annullamento della concessione demaniale del 28 marzo 2018 con cui è stata autorizzata l’occupazione di una zona di demanio marittimo di 1.700 metri quadrati all’interno dell’area portuale, di cui 1.225 di area libera attrezzata per il ricovero di natanti con corridoio di passaggio verso il mare, 331 pavimentati con quadratoni appoggiati sulla spiaggia e 144 destinati all’ubicazione di un manufatto di facile rimozione adibito a magazzino-deposito-officina e vendita di prodotti per la nautica ed accessori. Il collegio della Terza sezione del Tar ha però giudicato il ricorso irricevibile in quanto il Comune di Giardini, come eccepito e documentato da Peri, è venuto a conoscenza già il 19 aprile 2018 della concessione demaniale, depositata dalla ditta insieme alla denuncia di inizio attività, mentre il ricorso è stato notificato soltanto il 17 luglio 2018, dunque oltre il termine decadenziale di 60 giorni dalla piena conoscenza della concessione. Inoltre Walter Peri, difeso dall’avvocato Claudio Rugolo, aveva fatto presente come il 25 ottobre 2018 fosse stato rilasciato, senza riserve, il permesso di costruire dal Suap. Le spese di giudizio sono state compensate fra il Comune e l’Assessorato regionale, mentre il Comune è stato condannato al pagamento di 1.500 euro all’imprenditore. Palazzo dei Naxioti, rappresentato dall’avvocato Antonio Catalioto, aveva espresso parere contrario osservando che il Consiglio comunale, nel 2012, ha approvato il Piano di utilizzo del demanio marittimo destinando l’area in questione per il porto turistico, che la concessione non tiene conto della circostanza che l’intervento contrasta con le previsioni del Piano regolatore portuale e con la variante approvata nel 2000 e né dei pareri contrari che il Comune ha sempre espresso su ogni tipo di intervento all’interno dell’area portuale, nonché dei provvedimenti giudiziari che avevano sospeso altre concessioni demaniali rilasciate per la medesima area. Motivazioni che i giudici amministrativi non hanno ritenuto però valide.