Giardini Naxos entra nel Registro dei borghi marinari: dalla Regione due sì e otto no
di Andrea Rifatto | 06/06/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/06/2024 | ATTUALITÀ
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Toscano, Pulizzi, Cantello e Stracuzzi a Giardini Naxos
L’iter era stato avviato lo scorso ottobre e adesso è andato… in porto. Giardini Naxos ha ottenuto l’iscrizione nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari, istituito dalla Regione nel 2019 con l’obiettivo di pianificare le future strategie di sviluppo locale e l’uso delle risorse finanziarie della prossima programmazione dell’Unione Europea. La prima implementazione è avvenuta con l’iscrizione di 16 borghi marinari e adesso si è unita anche la cittadina naxiota, dopo la proposta approvata dalla giunta comunale del sindaco Giorgio Stracuzzi su proposta degli assessori Ivano Cantello (Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca), Ferdinando Croce (Commercio e Attività produttive) e Fulvia Toscano (Cultura e Turismo), per far sì che la comunità possa veder riconosciute le proprie potenzialità economiche e produttive e la cultura delle antiche maestranze del mare, con la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale e la creazione di nuova imprenditorialità turistica e di un circuito che coinvolga le eccellenze enogastronomiche. Il Dipartimento regionale della Pesca mediterranea ha esaminato l’istanza e con provvedimento del dirigente generale Alberto Pulizzi ha ammesso Giardini Naxos nel Remair, seppur con più no che sì, riconoscendo la coerenza con due requisiti richiesti: il porticciolo di Saja (accessibilità viaria terrestre e marittima con presenza di almeno un porto, porticciolo o approdo connesso al centro abitato) e la festa di San Pancrazio del 9 luglio con la rievocazione storica dello sbarco del santo (celebrazioni e rituali), mentre per la festa della Santissima Marina della Raccomandata si chiederanno informazioni sulla celebrazione e sull’attinenza con la pesca. Altri otto requisiti non sono stati invece ritenuti rispettati o esistenti: all’esame del criterio 1 della Sezione 1 (struttura urbanistica di piccole dimensioni che ha mantenuto la riconoscibilità nella struttura insediativa storica e la continuità dei tessuti edilizi storici, che si affaccia sul mare e con nucleo di fondazione pre-esistente al ‘900é e risultata “non rilevabile la presenza di una struttura urbanistica insediativa in continuità con il tessuto edilizio storico, poichè il lungomare si estende per vari chilometri” e si chiederanno o acquisiranno informazioni aggiuntive; per il criterio 2 (patrimonio architettonico o paesaggistico di alta rilevanza con prossimità o presenza di costruzioni storiche tipiche dell’identità marinara come tonnare, torri costiere, approdi storici, fari, opifici legati alla trasformazione del pescato, chiese e cappelle utilizzate per il culto dei pescatori) la Regione scrive che “non sembra sia ancora presente un patrimonio architettonico che esprima l’identità marinara del borgo” e non ha accolto la richiesta per il cComplesso dell’arsenale navale o Neoria, la Torre Vignazza, e il Castello di Schisò, mentre per la chiesa della SS. Maria Raccomandata si chiederanno informazioni sulla correlazione con il settore della pesca. Requisiti non soddisfatti per i criteri 4 (documentata tradizione nell’attività di pesca con una comunità locale e un’economia storicamente legata all’attività marinara) e 5 (presenza di elementi del patrimonio culturale immateriale legato al mare come tradizioni, festività, conoscenze tecniche, leggende, racconti, peculiarità enogastronomiche), anche se saranno chieste informazioni sulla fruibilità della sagra del pesce, sulla data e sul contributo fornito dalle massaie. Per la Sezione 2 (Saperi del mare) la richiesta non è stata approvata in quanto “non ci sono realtà da tutelare e valorizzare, con riferimento ai mastri d’ascia”. Richiesta non approvata anche per la Sezione 4 (Espressioni tradizionali e spazi culturali) in quanto “per il richiamo alle poesie non si ritiene che ci siano i requisiti per un accoglimento ai fini del Registro, indipendentemente al valore poetico dei lavori”, mentre si chiederanno maggiori informazioni sul “Gruppo Folckloristico dei Piccoli Canterini” per il collegamento con il mare e la pesca. Nulla è stato segnalato dal Comune per la Sezione 5 (Tonnare), mentre per la Sezione 6 (Musei e spazi espositivi del mare) “rispetto al cosiddetto Museo del Mare e della Pesca si ritiene di poter considerare solo quelle realtà riconosciute dalle apposite istituzioni - scrive il Dipartimento - mentre per l’area espositiva del Parco archeologico di Schisò e lo stesso museo (se non riconosciuto ‘ufficialmente), sarà indicata come spazio espositivo del mare”.