Giardini Naxos, la Corte dei conti promuove il Comune: chiusi dieci anni di pre-dissesto
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Il Piano di riequilibrio risale al 2014
La massa passiva è stata ripianata, ma restano alcune criticità da superare. La Corte dei conti dichiara di fatto la fuoriuscita del Comune di Giardini Naxos dalla procedura di pre-dissesto, dichiarata nel 2014 con l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario decennale per coprire un’esposizione debitoria da 9.645.818 euro, di cui 8.263.531 euro per debiti fuori bilancio e 1.382.286 euro per passività potenziali. La Sezione di controllo per la Regione siciliana, nell’adunanza del 26 novembre, ha verificato i dati sulla completa attuazione del Piano e sugli obiettivi di riequilibrio raggiunti, sulla scorta delle relazioni elaborate dall’organo di revisione e dei riscontri istruttori, e ha deliberato nei giorni scorsi che “nel corso di tutto il periodo interessato dal Piano di riequilibrio, l’ente ha mostrato capacità di rientro dall’esposizione debitoria che ha dato origine al percorso di risanamento e pertanto è possibile affermare che sono stati raggiunti gli obiettivi di riequilibrio previsti dal Piano”. L’analisi ha evidenziato tuttavia elementi di criticità, già segnalati nel corso delle verifiche semestrali, con riferimento in particolare all’evoluzione dei debiti fuori bilancio, del contenzioso passivo e di alcuni aspetti della gestione economico-finanziaria del Comune, come la non corretta determinazione del Fondo crediti dubbia esigibilità, il mancato accantonamento dell’utilizzo fondo anticipazioni di liquidità e la permanenza di difficoltà nella riscossione dei tributi e nel recupero dell’evasione. Pertanto “sebbene il primo esame del pre-consuntivo 2023 consenta di affermare che l’ente abbia migliorato la propria condizione - conclude la deliberazione della Corte dei conti - nel rispetto del principio di prudenza il Collegio evidenzia che il Comune di Giardini Naxos dovrà affrontare le criticità e irregolarità contabili accertate attraverso idonee e tempestive misure correttive, che verranno verificate nel successivo ciclo di controllo sul rendiconto dell’esercizio 2023”. Al momento delle verifiche, infatti, gli ultimi documenti contabili approvati erano il rendiconto 2022 e il bilancio di previsione 2023-2025, ma nel frattempo sono stati approvati il rendiconto 2023 e il bilancio di previsione 2024-2026 e dunque affrontate anche le questioni sollevate dai magistrati contabili. Tra le principali criticità, evidenziate anche dai revisori dei conti nel parere all’ultimo bilancio di precisione, la difficoltà a riscuotere i tributi, tanto che la Corte ha evidenziato come “il Comune ha svolto solo nel nell’esercizio 2021 un’attività di contrasto all’evasione tributaria con risultati nel complesso superiori al 50%, mentre tale attività risulta azzerata nel 2022”, con accertamenti per 999mila 905 euro e riscossioni per 571mila 197 euro nel 2021, pari al 57,13%. Il passaggio chiave dei magistrati è però un altro: «Il ricorso al Piano di riequilibrio non si esaurisce in un mero piano di estinzione rateizzata dei debiti in un esteso arco di tempo, ma principalmente nell’adozione di misure strutturali che evitino il riformarsi dei debiti, misure che devono incidere maggiormente nei primi anni previsti dal piano per poi stabilizzarsi negli anni successivi. Si deve, cioè, dimostrare di poter garantire in prospettiva un equilibrio economico finanziario veritiero e durevole nel tempo”.