Giardini Naxos, riportata alla luce dai fondali un’ancora romana - FOTO
di Andrea Rifatto | 07/06/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/06/2018 | ATTUALITÀ
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L'assessore Sanfilippo con Lentini e i carabinieri subacquei
Un’ancora di epoca romana è stata riportata alla luce oggi dai fondali del mare di Giardini Naxos. Il recupero è avvenuto questa mattina ad opera del personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, istituito nell’agosto dello scorso anno per fronteggiare le esigenze operative dell’Arma nello Stretto di Messina, coadiuvato da personale della locale Stazione Carabinieri, su attivazione della Soprintendenza del Mare di Palermo. Il reperto, un ceppo d’ancora in piombo incastrato sotto una roccia, era stato avvistato il 30 aprile scorso nelle specchio d'acqua antistante il porticciolo turistico Saja durante un’immersione condotta da Alex Lentini, istruttore subacqueo, insieme a Marta Daidola, Mara Uriarte e Chance Hudgins, quest’ultimi due militari americani di base a Sigonella. I quattro avevano subito segnalato la presenza dell’ancora alle autorità competenti. Oggi tre carabinieri subacquei si sono immersi insieme a Lentini e l’hanno recuperata a una profondità di 8 metri ed ad una distanza di circa 20 metri dalla riva, su un fondale sabbioso. Il manufatto, pesante circa 30 chilogrammi, al termine di lunghe e impegnative operazioni è stato riportato a galla dai sub. Largo circa un metro e risalente presumibilmente ad epoca romana, sarà adesso custodito neo locali del Parco Archeologico di Giardini Naxos, dove verranno avviati degli studi per datarlo e stabilire se apparteneva, come ipotizzato, ad una piccola imbarcazione. Poi verrà sottoposto a desalinizzazione e potrà essere eventualmente esposto. Alle operazioni di recupero era presente anche la Capitaneria di Porto e l’Amministrazione comunale con l’assessore alla Cultura, Sandra Sanfilippo. Un altro ceppo di ancora è stato avvistato da Alex Lentini e Marta Daidola nei pressi di Mazzarò: oggi il Nucleo Carabinieri Subacquei lo ha visionato da vicino ma ha deciso di lasciarlo sul fondo vista la sua fragilità. Ha collaborato Francesca Gullotta