Giardini, salta l'udienza sulla decadenza del sindaco: Stracuzzi rimane in carica
di Andrea Rifatto | 24/06/2024 | ATTUALITÀ
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Stracuzzi è sindaco dall'ottobre 2020
Slitta la discussione in tribunale e il sindaco rimane per il momento al suo posto. È infatti saltata l’udienza prevista venerdì scorso per discutere il ricorso d’appello depositato dal primo cittadino di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi, per chiedere l’annullamento dell’ordinanza emessa il 7 dicembre dello scorso anno dal Tribunale di Messina, con la quale è stata dichiarata la sua decadenza dalla carica per incompatibilità legata a due incarichi professionali affidati dal Comune al fratello architetto prima della sua elezione. La Corte d’appello avrebbe dovuto discutere l’atto presentato dagli avvocati Arturo Merlo e Marcello Scurria, legali di Stracuzzi, ma l’udienza è stata rinviata a data da destinarsi in quanto il giudice titolare del caso è andato in pensione e deve essere ancora nominato il sostituto. Con la presentazione dell’appello gli effetti dell’ordinanza di primo grado sono stati sospesi e il sindaco di Giardini Naxos è rimasto in carica, dopo la decadenza decisa della Prima Sezione civile, che ha accolto il ricorso presentato l’1 marzo 2022 dagli allora consiglieri di minoranza Agatino Bosco e Francesco Palumbo, nella qualità di cittadini-elettori rappresentati dall’avvocato Lucio Fresta, segnalando come il fratello di Stracuzzi avesse ricevuto prima dello svolgimento delle elezioni due incarichi professionali, di cui uno ancora in corso. Tesi sposata dal collegio, che aveva evidenziato come “il sindaco continua ad avere una serie di attribuzioni, tra cui quella di sovrintendere al funzionamento dei servizi e degli uffici, che possono dar luogo a quelle commistioni tra interessi pubblici e privati che la legge ha inteso evitare”. Il ricorso ruota principalmente attorno all’art. 61 c. 1bis del Testo unico enti locali, che secondo gli avvocati Merlo e Scurria il Tribunale ha applicato erroneamente al posto dell’art. 67 dell’Ordinamento amministrativo siciliano, “accertando l’incompatibilità del sindaco senza previamente sollevare la questione di legittimità costituzionale in riferimento alla norma regionale che prevede la medesima fattispecie come causa di ineleggibilità”. Inoltre per i difensori di Giorgio Stracuzzi il sindaco non poteva imporre al fratello lo scioglimento del vincolo contrattuale nè rescindere anticipatamente il rapporto tra il Comune e il professionista.