Giornata nazionale dei Castelli, l’abbazia di Casalvecchio protagonista
di Redazione | 18/05/2018 | ATTUALITÀ
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L'abbazia di Casalvecchio Siculo
C’è anche l’abbazia di Casalvecchio Siculo tra i 33 siti italiani che partecipano quest’anno alla Giornata nazionale dei castelli, giunta alla XX edizione e promossa per sabato 19 e domenica 20 maggio dall’Istituto italiano dei Castelli, onlus a carattere scientifico che da 54 anni si impegna a salvaguardare l’intero patrimonio storico-culturale e si incarica di valorizzare l’immenso patrimonio di castelli, fortezze ed architetture cinte. Un evento per celebrare una storia meravigliosa e gloriosa fatta di torri, ponti levatoi e segreti ma anche di epiche battaglie, lotte, tradimenti ed eroiche resistenze: due giorni di scoperte in 19 regioni e su oltre 33 siti (spesso intere cittadelle fortificate o grandi comprensori e vallate) animati da visite guidate gratuite, presentazioni di libri e tavole rotonde, incontri, concerti. La Giornata ha ottenuto anche per quest’edizione il patrocinio del Mibact e le sue sezione regionali hanno firmato con lo stesso Ministero un protocollo di intesa che prevede la collaborazione con istituti scolastici superiori nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Novità di quest’anno è invece un protocollo d’intesa tra l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia. L’abbazia arabo-normanna dei Santi Pietro e Paolo di Casalvecchio è l’unico sito siciliano presente insieme al Castello di Spadafora. L’abbazia celebrerà la Giornata domenica 20 maggio: alle ore 10 è prevista l’apertura, alle 10:15 il benvenuto dell'Istituto italiano Castelli-Sezione Sicilia e il saluto del sindaco; alle 10:30 storia e descrizione del sito a cura di Franz Riccobono; alle 11 Frà Alessio Mandanikiotis, erede della tradizione monastica bizantina, parlerà del tema ''Sulle orme dei basiliani”; alle 12:00 concerto a cura del Conservatorio “Corelli” di Messina. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 13, visita guidata del centro storico di Casalvecchio, con tappe alla chiesa Sant’Onofrio, alla chiesa dell’Annunziata, al museo contadino e al museo parrocchiale. L’ingresso è libero. Per informazioni contattare Michaela Marullo Mh.stagnodalcontres@gmail.com - cell. 335-6116853 o Maria Melia mariamelia01437@tiscali.it - cell. 340-3543523. La chiesa originaria risaliva presumibilmente all'incirca al 560; fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e ricostruita nel 1117 da Ruggero II, come presidio della Valle d'Agrò; il tempio fu eretto dal monaco basiliano Gerasimo al quale il Re di Sicilia fornirà le risorse necessarie per la ricostruzione ed alcuni redditi fissi. La chiesa dopo aver subito dei gravi danni nel 1169 a causa del fortissimo terremoto che colpì quell'anno la Sicilia Orientale, fu ristrutturata e rinnovata nel 1172 dall'architetto (capomastro) Gherardo il Franco. Da quel restauro la chiesa non subì altre modifiche ed è giunta a noi pressocchè intatta, al contrario del circostante monastero di cui rimangono solo pochi resti. I monaci basiliani vissero in quel monastero dalla fondazione fino alla fine del 1700; in seguito la Chiesa venne completamente abbandonata fino agli anni '60 quando fu oggetto di varie campagne di restauro conservative, riaperta al culto ed alle visite turistiche.