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Giudice di pace, l’Unione dei Comuni gioca l’ultima carta
di Andrea Rifatto | 22/04/2015 | ATTUALITÀ
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Il presidente Prestipino. L'Ufficio di S. Teresa ha chiuso battenti
Le residue possibilità di riaprire un Ufficio del Giudice di pace nel comprensorio jonico svaniranno il 30 luglio prossimo e l’Unione di Comuni Valli Joniche dei Peloritani ha deciso di giocare l’ultima carta. L’occasione è stata offerta dal decreto Milleproroghe approvato nelle scorse settimane in Parlamento, che ha lasciato facoltà ai sindaci e alle unioni di Comuni di chiedere la riapertura degli uffici soppressi per effetto del riordino operato dal Ministero della Giustizia nel 2013. In base alle disposizioni approvate allora, la riviera jonica ha perso definitivamente le sedi di Taormina, Alì Terme e S. Teresa di Riva, anche se quest’ultima è stata soppressa in seguito al venir meno degli impegni presi dall’amministrazione comunale, che nella prima fase aveva garantito al ministero di via Arenula il mantenimento a proprie spese dell’ufficio giudiziario di prossimità. A sollecitare l’Unione ad attivarsi per la riapertura di una sede del Giudice di pace in uno dei 12 comuni facenti parte dell’organismo un ordine del giorno firmato dai consiglieri Ettore Fleres, Raluca Sandra e Antonino Ragusa. La Giunta presieduta da Domenico Prestipino ha accolto la proposta deliberando di impegnarsi a porre in essere ogni utile ed opportuna iniziativa per riportare nel comprensorio una sede del Giudice di Pace, fornendo così risposta alle tante proteste che professionisti e cittadini hanno manifestato in seguito alla soppressione degli uffici distribuiti sul territorio in maniera più consona e rispondente all’esigenza dell’amministrazione della giustizia. Il decreto Milleproroghe, che conferma la necessità per gli enti interessati di farsi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio nelle relative sedi, compreso il fabbisogno di personale amministrativo, offre inoltre un’altra opportunità: quella di coinvolgere nella richiesta di riapertura anche comuni limitrofi compresi nel medesimo circondario. In questo caso, dunque, rientrerebbero i centri in precedenza sotto la giurisdizione degli Uffici del Giudice di pace di Taormina e Alì Terme, appartenenti al Circondario di Messina, e si potrebbe puntare a riaprire un Ufficio nella fascia di territorio tra Messina e Francavilla di Sicilia, unica sede rimasta nel Circondario del capoluogo.
Un estremo tentativo che l'Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani dovrà concretizzare entro il prossimo 30 luglio: il ministero prenderà poi in esame le istanze di mantenimento valutando la rispondenza delle richieste e degli impegni entro il 28 febbraio 2016.