Gli anziani come risorsa per la società: la mission del centro diurno "Padre Giacomo"
di Filippo Brianni | 01/03/2017 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 01/03/2017 | ATTUALITÀ
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Non più “parcheggi” dove relegare essere umani in attesa di rottamazione, ma centri propulsori di attività, vita e cura a dimensione di anziano, in modo da farlo sentire a proprio agio, protagonista del proprio tempo, valore aggiunto. L’obiettivo è ambizioso, ma lei, la coordinatrice, ci crede. Alessandra Maccarrone, del resto, è abituata da ragazzina a schiacciar palloni sui campi di pallavolo ed ora che sveste la divisa e indossa gli abiti da psicologa, si alza ancora come un tempo per tentare di piegare un muro, culturale e sociale, che nel comprensorio jonico regge ancora. Nasce da qui il centro diurno per anziani “Padre Giacomo”. Ma descriviamolo con parole sue: “La struttura si trova nei locali della casa di riposo “Enrico Trimarchi” di S. Teresa – spiega la dottoressa Maccarrone – e si occupa delle persone anziane in modalità semiresidenziale, cioè soltanto di giorno, fornendo un’assistenza di tipo occupazionale, sociale, cognitiva oltre che igienico-sanitaria e infermieristica nel caso in cui ce ne fosse di bisogno” L’obiettivo? Cosa fate di preciso? Com’è nata l’idea? E lo staff? Un’alternativa alla semplice “badante” ... Progetti per il futuro? Avete collaborazioni con i Comuni del territorio?
Creare un servizio mirato al miglioramento della qualità della vita delle persone anziane in attività piacevoli, utili e stimolanti. Ospitalità diurna, favorendo la permanenza dell’anziano nella propria casa, stimolando le capacità psicofisiche. Ciò evita l’isolamento, soprattutto per gli anziani che vivono soli, ed offre sostegno ai nuclei familiari di anziani autosufficienti solo in parte. Ciò evita anche collocazioni in casa di cura h24, spesso non viste di buon occhio dai parenti.
Attività socio-occupazionali (giochi di società e abilità, laboratorio cinematografico, artistico-espressivo, musicale, motorio, religioso, lettura del giornale, biblioteca), attività di stimolazione cognitiva mirate ad allenare il cervello, rallentandone così l’invecchiamento. Poi supporto psicologico, confronti con le famiglie, test gratuiti per le prevenzione dell’Alzheimer. E, ancora, c’è la possibilità di usufruire del servizio mensa.
Volevamo creare un servizio in grado di venire incontro soprattutto a quei familiari che avendo una persona anziana a casa, non possono assisterla tutto il giorno e vorrebbero evitare il ricovero in casa di riposo. Così abbiamo pensato di dar vita ad una struttura in cui l’anziano possa relazionarsi, socializzare e comunque essere sempre accudito e stimolato.
Ci sono operatori socio assistenziali, personale infermieristico per la somministrazione dei farmaci, psicologa, educatore e animatore. Facciamo anche supporto psicologico e colloqui conoscitivi, per ora in atto, per chi voglia conoscere la struttura e le sue attività destinate anche ad anziani in rischio isolamento sociale, con demenza e Alzheimer.
Loro si occupano dell’assistenza soltanto dal punto di vista fisico, noi pensiamo ad un benessere a 360 gradi, che riguarda, oltre che l’aspetto fisico, anche il profilo cognitivo, psicologico e sociale. Siamo in grado di fare prevenzione, riconoscimento ed intervento sulle problematiche che riguardano gli anziani. Individuare sul nascere i segnali di una demenza o Alzheimer può essere determinante per proteggere il cervello più a lungo possibile.
Accogliere sempre più anziani e rivalutare questa figura come importante risorsa soprattutto per le generazioni più giovani.
Stiamo cercando di stipulare convenzioni anche per il servizio di trasporto, speriamo funzionino.