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Gole Granciara off limits: una risorsa della Valle d'Agrò dimenticata dalla politica
di Filippo Brianni | 11/04/2016 | ATTUALITÀ
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Le gole Granciara e l'accesso ostruito dalla vegetazione
La stradina di accesso segnalata lungo la strada provinciale Sant’Alessio-Antillo è percorribile solo a piedi e per alcuni metri. Poi l’asfalto lascia il passo e sporcizia, erbacce e rovi e ad un certo punto la strada si interrompe bruscamente del tutto. Alle gole Granciara non si scende, nemmeno a piedi. Eppure si tratta di una delle più importanti risorse ambientali della Valle d’Agrò. Situate sul torrente Agrò al confine tra i comuni di Limina, Antillo e Casalvecchio Siculo, le gole Granciara, chiamate anche di San Giorgio, si inerpicano in mezzo a rocce e “salti” suggestivi, che già dai mesi primaverili vengono presi d’assalto da visitatori e naturalisti. Da decenni si discute su ipotesi di valorizzazione, ma ci si ferma all’embrione delle ipotesi. Di iniziative vere, nemmeno l’ombra. Non se ne occupa per nulla il Comune di Limina, formale “proprietario” dell’area, e non fa molto nemmeno quello di Antillo, a cui le gole sono più vicine ed alla cui comunità potrebbero dare un grande contributo. L’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, creata proprio per superare le difficoltà dei piccoli comuni con progetti comprensoriali, si limita a spartire “oboli” e farsi desolante teatro di rese dei conti politiche interne ai singoli centri. E così le gole, non solo non vengono valorizzate, ma a ridosso dell’estate, sono anche inaccessibili. E pensare che, nel sogno di alcuni, avrebbero dovuto fare “concorrenza” alle sorelle dell’Alcantara…