Articoli correlati
Il governo Crocetta approva l'impignorabilità della prima casa
di Carmelo Cutrufello | 20/12/2013 | ATTUALITÀ
di Carmelo Cutrufello | 20/12/2013 | ATTUALITÀ
4191 Lettori unici
Nella seduta del 2 dicembre scorso la Giunta di Governo, presieduta da Rosario Crocetta, ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Dario Cartabellotta, la delibera numero 390 dal titolo “Approvazione disegno di legge voto ai sensi dell'art. 18 dello Statuto della Regione Siciliana recante: “Disposizioni in tema di impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all'esercizio di imprese, atti e professioni e di riforma del sistema di riscossione erariale''.
Il disegno di legge, che si propone per la sua approvazione sotto forma di legge voto, costituisce il completamento della riforma avviata con il D.L. "Fare", in materia di impignorabilità della prima casa e dei beni mobili ed immobili che sono strumentali all'esercizio di impresa, di arte e professione, nonché del sistema di riscossione esattoriale e del sistema delle espropriazioni immobiliari. Secondo quanto riportato nel testo, risulta necessario incidere sui meccanismi di espropriazione immobiliare promossi dalle aziende e dagli istituti di credito e dagli intermediari finanziari, pur facendo in modo che tale intendimento non determini una sostanziale immunità per gli impegni contratti, anche per non danneggiare i creditori e rischiare distorsioni nei comportamenti dei gruppi sociali, che potrebbero essere indotti a organizzare il patrimonio su uniche abitazioni inattaccabili, e nel funzionamento del sistema creditizio. E' inoltre necessario che l'impossibilità per l'agente di riscossione di dar corso, al ricorrere dei presupposti stabiliti dalla legge, all'espropriazione dell'unico immobile di proprietà del debitore adibito a uso abitativo, sia accompagnata dalle misure dirette a sancire una analoga barriera riguardo gli immobili strumentali all'esercizio di un mestiere, di un'arte o di una professione, in particolare dove si tratti degli unici beni necessari per l'esercizio di un'attività economica e qualora su tale esercizio si fondino le possibilità del debitore e del suo nucleo familiare di sopperire ai propri elementari fabbisogni di sussistenza.
Risulta ancora opportuna una riforma del sistema delle espropriazioni immobiliari, dovendosi prevedere la necessità del possesso di requisiti morali e di ordine pubblico in capo ai soggetti che intendano partecipare alle aste pubbliche: in questi anni, infatti, le inchieste condotte da molte Procure della Repubblica hanno dimostrato la presenza e l'influenza, nelle aste, di soggetti e gruppi criminali, ed anche alcune recenti inchieste giudiziarie, come, da ultimo, quelle avviate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, danno atto della partecipazione a tali procedure anche di soggetti che, ancorché non organicamente legati alla criminalità organizzata, sono dediti a pratiche spregiudicate e dirette a lucrare sulle difficoltà dei cittadini.
Suscita perplessità inoltre l'attuale meccanismo, che per i debiti contratti nei confronti dell'erario garantisce a tutti i soggetti, indistintamente, di accedere al beneficio del blocco delle azioni esecutive sulla "unica" abitazione, senza distinguere tra quanti abbiano ispirato i propri comportamenti al rispetto della legalità e abbiano correttamente assolto i propri obblighi nei confronti dello Stato, perlomeno fino a quando non ne siano stati impossibilitati per ragioni indipendenti dalla propria volontà, e quanti, al contrario, abbiano riportato condanne per reati di particolare gravità o abbiano coscientemente eluso i propri obblighi. Occorre, quindi, una riformulazione delle condizioni per accedere ai benefici in questione.