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Guerra sul cimitero, nuova bocciatura da Alì Terme: Alì è pronto a dare battaglia legale
di Redazione | 31/12/2021 | ATTUALITÀ
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Il cimitero comunale
Sembrava volgere ad una soluzione lo scontro tra i comuni di Alì e Alì Terme sull’utilizzo del cimitero, rimasto in comune tra i due paesi confinanti dopo la separazione del 1910, ma la guerra è ripresa più dura di prima e il rischio che la vicenda si trascini in tribunale è sempre più forte, senza escludere altre eclatanti iniziative che il Comune di Alì è pronto ad intraprendere per andare andare avanti ad ogni costo ed evitare che i cittadini siano costretti a seppellire i propri cari in altri cimiteri. Ancora una volta, infatti, il Comune di Alì Terme ha bloccato la conferenza di servizi, indetta da Alì per la necessaria ed urgente costruzione di 48 loculi cimiteriali, esprimendo il proprio parere contrario alla nuova iniziativa assunta dal sindaco Natale Rao e dalla sua Amministrazione. Il sindaco della cittadina termale, Carlo Giaquinta, e il responsabile dell’Area Tecnica, il geometra Aldo Barbera, hanno infatti ritenuto di esprimere parere negativo sotto il profilo urbanistico e della legittimità dell’intervento e dunque la propria contrarietà al progetto edificatorio dei “cugini”collinari, in quanto così come sostenuto dalla bocciatura della prima iniziativa, avvenuta il 26 aprile, ad oggi non è cambiato assolutamente nulla è stata confermata integralmente l’espressione del dissenso, come nel primo caso. Il sindaco di Alì, dunque, ha dato incarico all’avvocato Santi Delia e ha diffidato il Comune di Alì Terme non solo a revocare in autotutela il diniego prodotto ma anche ad astenersi dall’adottare l’aggiornamento del Piano cimiteriale, senza alcuna concertazione preventiva con il suo Comune: documento che è stato invece approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di lunedì scorso. Nella nota inviata al sindaco di Alì Terme l’avvocato Delia smentisce, su tutti i fronti, quanto asserito dall’Amministrazione rivierasca. Il professionista evidenzia, infatti, i numerosi approfondimenti intercorsi tra i due Comuni, dopo il primo parere negativo del 26 aprile, e, soprattutto, l’invito formale fatto da Alì Terme di voler intervenire, con rettifiche ed aggiornamenti condivisi, ad una sostanziale revisione della ormai datata convenzione del 26 maggio 2004, disciplinante la gestione associata del cimitero comunale tra Alì e Alì Terme. Il legale ha affermato che i due dinieghi resi da Alì Terme sono illegittimi perché non tengono conto del peculiare regime di comproprietà del cimitero che, sin dal Regio decreto 1228 del 1912 e poi ripreso nel 1949, prevede che l’area cimiteriale non è in territorio di Alì Marina ma è un’area cimiteriale demaniale di entrambi i comuni che ne sono comproprietari. La vigente convenzione del 2004, ha evidenziato inoltre Santi Delia, su cui si era convenuto di intervenire attraverso una sostanziale revisione della stessa dopo un tentativo di siglarne una nuova, conferma l’esistenza dell’area di pertinenza del vecchio cimitero, acquistata regolarmente dal Comune di Alì successivamente al 1949 e su cui ha avviato il progetto di costruzione di 48 nuovi loculi, prevedendo un regime di gestione diverso rispetto alla parte vecchia in comproprietà e confermando di fatto la regolarità dell’iniziativa edificatoria del Comune collinare.