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Help Center, la Penelope vince il primo round: sospesa la gara d’appalto
di Andrea Rifatto | 18/07/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/07/2015 | ATTUALITÀ
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La seduta del Consiglio comunale
Il fronte del “No pasarán”, mobilitazione pubblica lanciata dall’associazione Penelope per rivendicare l’autonomia dei servizi e delle politiche sociali dall’ingerenza degli interessi politici di parte, si aggiudica il primo round della contesa sulla gestione dell’Help Center di S. Teresa di Riva. Dopo oltre due ore di dibattito, protrattosi oltre la mezzanotte, il Consiglio comunale ha deciso all’unanimità di sospendere la procedura negoziata per l’affidamento della gestione della struttura di via Cristoforo Colombo 23, stabilendo di “richiedere un parere alla Regione Siciliana, ente finanziatore del progetto, in ordine alla modalità di affidamento della gestione del progetto Help Center”. Sarà dunque l’assessorato regionale della Famiglia delle Politiche sociali e del Lavoro a doversi pronunciare, non si sa in che tempi, per capire se l’iter fin qui seguito sia stato corretto o viziato da irregolarità. De Luca: "Ho subito minacce e pressioni, noi andiamo avanti" Giuseppe Bucalo: "State mettendo a rischio il finanziamento, non è un appalto"
La seduta di ieri sera (assenti i consiglieri di maggioranza Carmelina Rigano e Carlo Naccari) era stata convocata dal presidente Danilo Lo Giudice dopo la richiesta del gruppo di minoranza “Città Libera” di indire un Consiglio comunale aperto per dare la parola ai cittadini e alle forze sociali in modo di esporre le proprie motivazioni e le proprie posizioni sulla vicenda. Richiesta che però era stata respinta dalla conferenza dei capigruppo, con il voto contrario dei consiglieri Sandro Triolo e Santino Veri, che aveva optato per una convocazione ordinaria urgente. “Esprimo disappunto e rammarico per il mancato accoglimento della nostra proposta – ha esordito ad inizio lavori il capogruppo di opposizione Antonio Di Ciuccio – l’argomento di cui stiamo discutendo è molto importante e così è stata limitata la partecipazione. Il nostro obiettivo non é trasformare il Consiglio in un ring o in un aula di tribunale. Siamo qui per capire le reali motivazioni del dietrofront dell’Amministrazione”. Il presidente Lo Giudice ha replicato a stretto giro sostenendo come la seduta aperta non è stata ritenuta opportuna perché si è preferito fornire prima un quadro chiaro della questione a tutti i consiglieri, per procedere poi ad un incontro pubblico. In aula anche il presidente dell’Associazione Penelope, Giuseppe Bucano, che aveva chiesto nei giorni scorsi al presidente del Civico consesso di poter prendere la parola per fare le proprie considerazioni sulla querelle.
Spazio poi all’intervento del sindaco Cateno De Luca, che ha relazionato su tutto l’iter che ha portato all’ottenimento del finanziamento da oltre un milione di euro per la costruzione dell’edificio Help Center, soffermandosi in particolare su alcuni passaggi definiti poco chiari. “Nei mesi scorsi abbiamo chiesto alla Penelope una relazione su quanto svolto – ha spiegato – ma non abbiamo ottenuto i documenti che dimostravano l’esistenza di una procedura di selezione pubblica del gestore della struttura”. Dopo aver cercato invano in municipio, infatti, l’Amministrazione si è rivolta all’associazione di volontariato per cercare conferme in merito all’esistenza di tali incartamenti. “Ci siamo resi conto – ha proseguito il primo cittadino – che il partenariato si é formato all’improvviso e il soggetto é stato scelto senza chiarezza: un errore commesso nel 2010 che ci ha costretto oggi ad applicare la legge e non a cambiare strategia”. De Luca ha lamentato poi aspramente di subire da mesi pressioni e minacce per aver deciso di stoppare l’affidamento diretto alla Penelope: “Nonostante sia anche coinvolto a livello familiare e un nostro assessore (Salvatore Bucalo, ndc) è il fratello del presidente dell'associazione, sono rimasto distinto e distante ma non ci sto ad essere denigrato – ha tuonato in aula -: in queste settimane stiamo assistendo ad una turbativa d’asta e nessuno si può permettere di fermare o condizionare la gara, che andrà avanti e si concluderà. La questione è stata sollevata dalla Penelope perché ci sono altri concorrenti – ha sottolineato De Luca – ma se saranno i più bravi vinceranno la gara”. Parole forti quelle del sindaco di S. Teresa, smorzate poi a fine seduta dalla convergenza unanime registratasi tra i gruppi consiliari.
Il capogruppo di maggioranza Sandro Triolo ha invitato invece a seppellire l’ascia di guerra e spegnere le polemiche. “Non ci si può accorgere dopo tre anni che serviva una gara pubblica – ha evidenziato – e bisognerebbe capire chi ha sbagliato. Il progetto approvato dalla Regione ha come programma di gestione dell’Help Center quello redatto dall’Associazione Penelope e nessun altro lo può attuare. Vorrei capire – ha chiesto rivolgendosi alla segretaria comunale – se ci si trova davanti ad appalto di servizi oppure le associazioni di volontariato sono escluse da tale procedura”. L’esponente di “Libera S. Teresa”, per evitare di mettere a rischio il finanziamento già concesso, ha proposto la sospensione procedure di gara e la richiesta di chiarimenti alla Regione, come poi è avvenuto. La segretaria comunale Rossana Giorgianni ha però ribadito come in questo caso trovi applicazione, anche se parzialmente, il codice degli appalti, così come sancito da diverse sentenze e pronunciamenti.
Dalla minoranza il consigliere David Trimarchi ha fatto notare come l’aver bandito oggi una procedura aperta non sani comunque un vizio commesso in passato, per cui andrebbe restituito il finanziamento e chiesti chiarimenti a Palermo. “La Regione ha preteso allora un piano di gestione e un soggetto gestore – ha dichiarato – e il progetto Help Center è stato tagliato su misura per la Penelope. Se non sarà l’ente gestore si cambia tutta la realtà rappresentata alla Regione”.
In conclusione l’intervento del presidente dell’Associazione Penelope, Giuseppe Bucalo: “Abbiamo già vinto perché i cittadini sono con noi – ha esordito – e tutti percepiscono che riaprirà il centro “Il Picchio”, non che verranno offerti nuovi servizi a cui non siamo interessati”. Nel bando della procedura negoziata, infatti, il Comune di S. Teresa ha previsto l’assegnazione di maggior punteggio ai soggetti che offriranno servizi migliorativi rispetto a quelli previsti nel progetto base, come trasporto di studenti portatori di handicap e assistenza igienico-personale. “Scelta che ci induce a pensare che si sia voluto restringere il campo dei soggetti partecipanti – ha sostenuto Bucalo. Affermazioni respinte al mittente da Cateno De Luca. “Non si tratta di appalto di servizi ma di un progetto basato sul supporto di associazioni di volontariato – ha ribadito il presidente Bucalo – e togliere noi come ente gestore significa perdere dieci punti in graduatoria e scendere sotto la soglia degli interventi ammessi a finanziamento. Si é utilizzato illecitamente il finanziamento per fare una cosa e adesso se ne pensa un'altra: volete rischiare di perdere le somme e privare a lungo i cittadini di servizi fondamentali?".
Nell’attesa di capire se e dove si è sbagliato, sarà dunque la Regione a dover dirimere la querelle. Tutti soddisfatti, per il momento, del percorso intrapreso, compreso il sindaco, che si è dichiarato disponibile alla soluzione proposta dopo la dura presa di posizione iniziale. La procedura negoziata in programma per il 4 agosto, a cui sarebbero stati invitati sette soggetti, viene così sospesa. Nei giorni scorsi il responsabile del procedimento per l’affidamento della gestione dell’Hep Center, Cosimo Triolo, responsabile del Servizio 5°-Servizi sociali della I Direzione, aveva rinunciato all’incarico rappresentando di trovarsi in una situazione di ipotetico conflitto di interessi, per la sussistenza di una relazione di parentela. Il direttore della I Area, Rosaria Gambadoro, aveva così nominato come nuovo responsabile del procedimento il dott. Massimo Caminiti, responsabile del Servizio 6°, approvando la lettera di invito e i relativi allegati: documenti che per il momento rimangono nei cassetti del municipio.