Sabato 23 Novembre 2024
Nel 1919 il distacco da S. Teresa. Cerimonia pubblica con autorità e sindaci


I 100 anni di Furci: celebrato un secolo di autonomia tra storia e futuro - FOTO

di Andrea Rifatto | 21/07/2019 | ATTUALITÀ

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Giunta e Consiglio comunale

Cento anni di vita, cento anni di storia, di ricordi, di evoluzioni, di crisi e di rinascita. Cento anni di autonomia dalla vicina S. Teresa di Riva trascorsi da quel 20 luglio 1919 quando il re Vittorio Emanuele III firmò il decreto che sancì la nascita del Comune di Furci Siculo. Cento anni festeggiati ieri dalla comunità furcese con una cerimonia che ha coinvolto tutto il paese, riunitosi per il proprio compleanno per volontà dell’Amministrazione comunale che ha voluto celebrare l’importante ricorrenza con una serie di iniziative, organizzate in particolare dalla consigliera Rosanna Garufi. Quella di ieri è stata la prima, nel giorno del centenario. Un imponente corteo con le autorità è partito dal municipio e ha percorso il centro cittadino fino alla villa comunale, dove nella cavea si è tenuta una seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale. “Il nostro è un piccolo grande paese e questa autonomia ci ha dato modo di diventare speciali, unici, con una grande anima – ha detto il presidente del Consiglio, Carmelo Maccarrone – e questa festa è dedicata a tutti i furcesi, a quelli che non ci sono più e sono in cielo, agli emigrati, a quelli che ci sono e a quelli che verranno, a quelli che ci sono nati o che lo hanno scelto, a quelli che sognano Furci, che sperano per Furci, a quelli che si arrabbiano per Furci, che amano e continueranno ad amarla sempre e a quelli che sentono di essere orgogliosamente furcioti”. Prima dell’apertura del Consiglio, introdotta dall’Inno di Mameli eseguito dalla banda musicale cittadina, il professore Vittorio Gregorio ha letto il decreto regio che ha sancito la nascita del Comune. In prima fila gli ex sindaci Domenico Ventura, Bruno Parisi e Sebastiano Foti e i familiari dei primi cittadini scomparsi che si sono succeduti nel corso dei decenni precedenti

Tante le autorità giunte a Furci per il giorno di festa: il prefetto Maria Carmela Librizzi; gli europarlamentari Annalisa Tardino e Simone Billi; il deputato regionale Alessandro Pagano; l’assessore Ruggero Razza in rappresentanza del Governo regionale; l’onorevole Carmelo Briguglio; sindaci del comprensorio jonico e di diversi comuni messinesi e di altre province; il comandante della Compagnia dei carabinieri di Taormina, capitano Arcangelo Maiello; il vicequestore Fabio Ettaro, dirigente del Commissariato di Polizia di Taormina; il comandante della Guardia di Finanza della Compagnia di Taormina, capitano Angelo Schillaci; il comandante della stazione dei carabinieri di S. Teresa, luogotenente Maurizio la Monica; il comandante della Guardia costiera di Giardini Naxos, primo maresciallo Cosimo Roberto Arizzi; il comandante della Polizia municipale Salvatore Campagna; il comandante della Stazione meteo della Aeronautica militare di Messina, Giovanni Capodivento; l’ispettore Diego Falcone, funzionario del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco in rappresentanza del comandante; il comandante della Polizia metropolitana Antonino Triolo; il presidente della Terza Sezione civile del tribunale di Catania Filippo Pennisi; il parroco di Furci don Massimo Briguglio; la Protezione civile, l’Associazione Carabinieri di S. Teresa, il Gruppo Scout, la Pro Loco, i dirigenti scolastici. Il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani, assente per impegni politici, ha inviato un video di auguri e si è complimentato con l’Amministrazione Francilia per il lavoro sin qui svolto.

“Per me è un’immensa gioia e un profondo orgoglio essere qui a festeggiare i 100 anni del nostro paese – ha detto il sindaco Matteo Francilia – cento anni durante i quali gli abitanti di Furci, gli abitanti del comune di cui mi onoro di essere sindaco, si sono resi protagonisti della storia italiana contemporanea, ne hanno vissuto le gioie e i dolori, le vittorie e le sconfitte. Sono passati attraverso una terrificante guerra mondiale e un dopoguerra di rinascita, di fiducia, di lavoro, di sacrificio, di ricostruzione e di sviluppo sociale e culturale.

Furci, da piccolo centro adagiato tra il mare e le ridenti colline, da borgo di pescatori e di poveri contadini, ha subìto negli anni una trasformazione profonda – ha evidenziato - e questo grazie all’impegno, alla fantasia, all’amore, alla capacità amministrativa, allo spirito di iniziativa di tanti piccoli e grandi imprenditori, alla dedizione senza fine di coloro i quali ci hanno preceduto e ai quali saremo nei secoli riconoscenti”. Poi ha ripercorso cento anni di storia ricordando le tante opere pubbliche realizzate e le personalità che hanno contribuito alla crescita del paese, in particolare il sindaco Carmelo Garufi, “primo cittadino dal 1952 al 1985, a lui Furci deve davvero tanto” e il sacerdote Francesco Donsì, “parroco dal 1955 sino alla sua morte avvenuta nel 1997 e i cui insegnamenti hanno forgiato intere generazioni di furcesi”. “Festeggiare la ricorrenza dell’autonomia amministrativa non significa però celebrare il distacco da S. Teresa, la separazione tout court, l’indipendenza – ha precisato Francilia – non è quello che vogliamo perché siamo consapevoli di quanto sia necessario fare squadra e lavorare in sinergia con le amministrazioni locali vicine e consorziarsi per lavorare allo sviluppo dell’intero comprensorio, intercettandone i finanziamenti anche europei, aumentando la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”.Insieme ai furcesi indigeni, un posto di rilievo nel mio cuore hanno anche i numerosi turisti che a Furci, alcuni anche da mezzo secolo, hanno comprato la seconda casa e ne hanno fatto luogo delle loro meritate vacanze – ha aggiunto – e mi preme ricordare anche la comunità degli stranieri regolari sia comunitari che non, che a Furci risiedono e che con il loro lavoro, contribuiscono allo sviluppo del nostro centro”.Insieme all’Amministrazione comunale assumo l’impegno di lavorare umilmente e con spirito di servizio, oggi e domani, per la nostra meravigliosa Furci – ha concluso il primo cittadino, concludendo con le parole pronunciate poco prima dalla scomparsa da Andrea Camilleri al teatro greco di Siracusa: “Mi piacerebbe che ci rincontrassimo tutti quanti, qui, in una sera come questa, tra cento anni! Viva Furci”.

“Questo evento mi consente di visitare Furci, visto che il mio obiettivo è girare tutti i comuni della provincia – ha detto il prefetto Librizzi – e non posso che sottolineare l’importanza delle piccole realtà territoriali, espressione della comunità che rivestono un ruolo importante, una cellula fondamentale del nostro apparato Stato. L’obiettivo principale è quello di pensare all’interesse generale e allo sviluppo del territorio e qui le amministrazioni che si sono succedute hanno avuto questo obiettivo. Il mio augurio è che ciascuno pensi a fare qualcosa per il bene della collettività così da continuare a farla crescere”. Nel corso del Consiglio straordinario aperto hanno preso inoltre la parola i consiglieri Sandro Triolo, Francesco Rigano e Manuela Cordaro, gli ex sindaci Ventura, Foti e Parisi e i familiari dei sindaci scomparsi, il presidente Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani Davide Paratore e l’eurodeputata Annalisa Tardino. Al termine della celebrazione la consegna degli attestati alle autorità presenti, il taglio della torta e i fuochi d’artificio.



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