I Borghi più belli di Sicilia si alleano per puntare ai finanziamenti
di Andrea Rifatto | 27/02/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/02/2016 | ATTUALITÀ
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Sindaci e assessori dei 18 borghi siciliani
Agire con un soggetto unico, capace di accedere alle fonti di finanziamento utili allo sviluppo dei borghi aderenti, in modo da tutelare e valorizzare una parte della Sicilia dal fascino particolare. Con questo obiettivo nei giorni scorsi i 18 comuni siciliani appartenenti al club dei Borghi più belli d’Italia hanno costituito a Ferla, in provincia di Siracusa, un’Associazione Temporanea di Scopo (Ats) denominata "Rete dei Borghi più belli d'Italia in Sicilia", per dare vita ad una nuova sfida che punta soprattutto ad una forte azione di rilancio in chiave turistica. Lo storico accordo è stato firmato dai sindaci o dai loro delegati dei comuni di Castelmola, Castiglione di Sicilia, Castroreale, Cefalù, Ferla, Gangi, Geraci Siculo, Montalbano Elicona, Monterosso Almo, Novara di Sicilia, Palazzolo Acreide, Petralia Soprana, Sambuca di Sicilia, San Marco D'Alunzio, Savoca, Sperlinga, Sutera e Salemi, che si sono riuniti nel centro siracusano in occasione dell'assemblea regionale dei Borghi più belli d'Italia. La sede dell'associazione è presso il Comune di Novara di Sicilia, ente capofila il cui sindaco è stato designato presidente pro tempore del sodalizio. La quota di partecipazione annuale è di 300 euro. “Un momento di crescita e di coesione fondamentale da cui non si poteva prescindere se si vuole veramente creare una rete dei borghi che incida effettivamente sul territorio, intercettando finanziamenti regionali e comunitari, pianificando strategie d'azioni comuni che contribuiscano concretamente allo sviluppo socio-economico delle piccole municipalità” – ha dichiarato il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa. Un modo, quello di costituirsi in Ats, per dare l’opportunità a delle realtà che da sole, nel contesto regionale e nazionale, avrebbero una voce molto flebile, destinata molto spesso a rimanere inascoltata, ma che insieme, risuonando da più luoghi, saranno in grado di creare un coro polifonico di tradizioni, culture e microcosmi dialettali in grado di riecheggiare nell'intera Isola e di affacciarsi anche su scala nazionale. I 18 borghi puntano a interfacciarsi in modo unitario con la Regione per sviluppare progetti e accedere alle risorse messe a disposizione della programmazione europea 2014-2010, su cui sindaci e amministratori locali fanno affidamento per rilanciare l’immagine dei propri centri storici e far conoscere le peculiarità di ogni borgo. Una “rete” che guarda alla promozione di scorci caratteristici e strategie smart per offrire al turista esperienze nuove e alternative, sempre più ricercate, ma anche un punto dove condividere le esperienze di sviluppo e crescita tra comuni, pianificare insieme e confrontarsi per rilanciare l’immagine della Sicilia in Italia e nel mondo. Per la prima volta i 18 comuni siciliani più belli si uniscono per parlare con una sola voce, la voce delle identità locali, delle tradizioni culturali e folkloristiche, la voce che ha in sé il timbro innato della bellezza concreta e autentica e che vuole ribadire la volontà di rimanere in vita di questi piccoli centri. Già allo studio i primi progetti e le iniziative da proporre alla Regione, anche sotto forma di collaborazione ad attività legislative: dalla segnaletica locale ai pacchetti turistici al contributo fattivo al regolamento attuativo sulla legge legata all’albergo diffuso. Prossima tappa potrebbe essere la Borsa internazionale del turismo di New York, dove il club dei Borghi più belli d’Italia vuole autopromuoversi valorizzando proprio i 18 borghi siciliani.