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I Forconi scuotono l’Italia: proteste da Nord a Sud - FOTO
di Andrea Rifatto | 09/12/2013 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/12/2013 | ATTUALITÀ
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Piazza Castello - Torino
La protesta dei “Forconi” scuote l'Italia. Le rimostranze contro le tasse e in generale contro il governo si manifestano con blocchi e presìdi in tutto il Paese, dalla Sicilia al Piemonte. La situazione più critica si registra a Torino, con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. In Sicilia il Movimento dei Forconi ha confermato la linea annunciata nei giorni scorsi: nessun blocco del traffico ma sciopero articolato con presìdi, in particolare al casello di San Gregorio sull’autostrada A18 Messina-Catania. I mezzi non vengono bloccati, come avvenne due anni fa, ma i dimostranti si limitano ad azioni di volantinaggio, sotto l’occhio vigile delle forze di polizia. La Questura di Catania ha accolto la richiesta del movimento e ha autorizzato manifestazioni e incontri in piazza Università. Nel resto della Sicilia al momento non si segnalano blocchi. Il leader dei Forconi Mariano Ferro si trova a Palermo: “Stiamo valutando le azioni da intraprendere: siamo in uno stato di polizia, non è possibile scioperare come possono fare invece i sindacati”. Altri gruppi di Forconi sono presenti a Palermo, in via Ernesto Basile e in piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione, e poi a Siracusa, Ragusa, Agrigento, nel Trapanese a Mazara del Vallo, Castelvetrano, Santa Ninfa; ad Alcamo, Castellammare del Golfo e a Milazzo. Tensione a Torino. Disagi nel trasporto pubblico. I poliziotti tolgono i caschi Foto di Ciccio Villari (Catania) e Andrea Rifatto (Torino) Se non vedi la gallery clicca qui
Torino si è rivelata una piazza “calda” della protesta scattata in tutta Italia ieri notte: già dalle prime luci dell’alba ci sono stati blocchi del traffico ai mercati generali di Grugliasco. Le consegne di pane, frutta e verdura hanno subito forti rallentamenti costringendo numerose rivendite a rimanere chiuse. La protesta pacifica, organizzata dai Forconi in diverse piazze della città, si è trasformata però in scontri con le forze dell’ordine a causa di contestatori violenti e gruppi ultrà appartenenti alla tifoseria calcistica.
Il centro della città è stato occupato, con tram fermi e negozi chiusi: oltre 2mila manifestanti hanno invaso i binari delle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, bloccando per circa un’ora anche il traffico ferroviario. In Piazza Castello disordini tra manifestanti e polizia, sotto la sede della Regione Piemonte, con lanci di pietre e bombe carta e la risposta con i lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. Due giovani sono stati fermati. Danneggiate le vetrine di molti negozi, auto di polizia e carabinieri. Cortei si sono diretti verso la sede di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate, tentando di entrare negli uffici. Aggredite anche alcune troupe televisive che stavano riprendendo gli avvenimenti: l’inviato del Tg1 Massimo Mignanelli è stata quasi “costretto” a fermarsi a sentire gli organizzatori della protesta, adirati per la presenza di frange estremiste che hanno cercato lo scontro con le forze dell’ordine, facendo passare il messaggio che si è trattato di scontri di piazza finalizzati solo a creare il caos. I gruppi pacifici hanno invece sfilato per le vie della città senza provocare danni, sventolando bandiere tricolore. In Piazza Castello le forze dell’ordine hanno bloccato l’accesso in corso Garibaldi allineandosi in tenuta antisommossa: giovani e lavoratori si sono schierati pacificamente di fronte a loro, chiedendo di unirsi alla protesta contro il sistema di cui anche le forse di polizia sono vittime. Tra gli applausi, diversi reparti hanno accolto l’invito alzando le visiere e togliendo i caschi. “Bravi, siete come noi, non guadagnate 10mila euro al mese come i politici che ci governano” il grido unanime che si è levato dalla piazza. Dal palco i Forconi hanno invitato cittadini ed imprese a fare azioni di disobbedienza civile, boicottando le banche e i colossi finanziari, ma respingendo con forza ogni tipo di azione violenta. In città si registrano ancora disagi alla circolazione dei mezzi pubblici, soprattutto nel centro storico.