Sabato 23 Novembre 2024
Sollecitato un controllo sulla qualità dei pasti, prodotti a quasi 50 km di distanza


Il caso mensa scolastica a Santa Teresa: la minoranza chiede di far intervenire l'Asp

di Andrea Rifatto | 09/12/2023 | ATTUALITÀ

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La consegna dei pasti da Aci Sant'Antonio

Non si placano le polemiche sul servizio di mensa scolastica a Santa Teresa di Riva. Dopo le risposte fornita in Consiglio da sindaco e vicesindaca, che hanno assicurato che a breve sarà attivato il centro cottura comunale, la minoranza è tornata alla carica e ha chiesto all’Amministrazione comunale di far intervenire gli organi dell'Asp competenti in materia, “al fine di accertare eventuali violazioni di quanto previsto dal Decreto assessoriale 20 maggio 1996 ed in particolare il punto 1.3 comma a), cioè non tanto il rispetto delle norme nel centro di cottura utilizzato dalla ditta ma piuttosto la qualità del cibo somministrato agli alunni nei vari plessi scolastici, e di stabilire le cause dello sfacelo che si registra da oltre due mesi nel servizio di refezione”. I consiglieri Nino Bartolotta, Cristina Pacher e Santino Veri, nell’istanza indirizzata al sindaco Danilo Lo Giudice, evidenziano che “non sfuggirà al primo cittadino la circostanza che la qualità e i requisiti delle pietanze somministrate agli alunni vanno verificate al momento del consumo e non alla produzione, in quanto sono sconosciuti i tempi di porzionatura, stazionamento, trasporto e somministrazione delle pietanze che com’è noto vengono prodotte a quasi 50 chilometri di distanza”. Il centro cottura della ditta affidataria del servizio si trova infatti ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, e secondo il capitolato il tempo occorrente tra il momento conclusivo della preparazione del pasto e il momento dell'effettiva distribuzione in ogni refettorio deve essere tale da garantire sempre l'appetibilità del cibo e il mantenimento di condizioni organolettiche ottimali e non deve intercorrere un lasso di tempo superiore a 30 minuti. 

"Vi sono notevoli carenze che hanno determinato una notevole diminuzione degli alunni che frequentano la mensa - rileva l’opposizione - con fortissime lamentele dei genitori e degli alunni in riferimento alle pietanze non gradite dagli alunni stessi, molti dei quali hanno optato per l'autorefezione mentre quelli che frequentano la mensa lasciano una notevole quantità di cibo”. “La qualità dei pasti serviti lascia molto a desiderare - commenta un genitore - le problematiche ci sono state nel corso degli anni, ma adesso molti di noi siamo stati ‘obbligati’ a passare all’autorefezione per non lasciare i bambini a digiuno. Non capisco perchè nel bando non venga inserito come requisito di esclusione la distanza - aggiunge - è chiaro che se il cibo per arrivare a destinazione deve fare non pochi chilometri non potrà mai essere servito fumante”. Una questione molto dibattuta quella della localizzazione dei centri cottura, sulla quae  esistono anche sentenze e pronunce che stabiliscono come non si possa imporre alcun tipo di limitazione chilometrica alla distanza tra il luogo di preparazione dei pasti e quello di successiva somministrazione. “Il problema si risolverà da solo con l’apertura del centro cottura alla scuola del Centro - evidenzia Bartolotta - che a nostro avviso si poteva attivare anche prima”.


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