Giovedì 21 Novembre 2024
La carovana Orfei di Darix Martini saluta la comunità: "Riconoscenti a vita"


Il circo ringrazia S. Teresa: "Siete stati la nostra casa, non ci avete mai lasciato soli"

di Redazione | 16/10/2020 | ATTUALITÀ

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Un gruppo degli artisti della carovana

Dovevano fermarsi 15 giorni, sono rimasti otto mesi bloccati dalla pandemia. Un lungo periodo di permanenza, quello vissuto a Santa Teresa di Riva, che i 150 componenti della carovana del circo Orfei di Darix Martini non dimenticheranno mai. Otto mesi in cui la comunità locale e quelle dei centri vicini hanno dimostrato grande solidarietà, stringendo legami ed amicizie che hanno fatto vivere momenti felici ai circensi, accolti come parte integrante del paese. Il circo si è trasferito adesso a Messina e il titolare e direttore, Darix Martini (nella foto sotto), ha voluto ringraziare tutta la popolazione e quanti sono stati particolarmente vicino alla sua comunità. “Oggi noi circensi abbiamo capito realmente cosa vuol dire lasciare la propria casa - esordisce - perché è da quel 26 febbraio, giorno in cui siamo arrivati, che Santa Teresa è diventata la nostra dimora, il luogo dove con la mia famiglia, la mia carovana circense composta da artisti di tutto il mondo, di animali di varie specie, è rimasta bloccata”. I primi giorni furono duri: “Capii subito che la situazione non era delle migliori così insieme ai miei collaboratori mi sono recato dal sindaco Danilo Lo Giudice e dopo essermi confrontato con lui ho avuto la certezza che eravamo veramente nei guai: ci venne subito detto che non potevamo muoverci dalla piazza in cui ci trovavamo ospiti, che non potevamo fare spettacoli di nessun genere. Il mio pensiero andò subito a tutto il gruppo formato da 150 persone circa di cui 30 bambini e ragazzi di varie età. Dopo qualche giorno passò il sindaco da noi per chiedere come andava, fu così che ebbi modo di toccare con mano il piccolo paese". Lo Giudice fece un appello su Facebook chiedendo di aiutare la famiglia circense bloccata dalla pandemia: “Il primo giorno arrivò la prima persona a chiedere di cosa avessimo bisogno - racconta Darix - ricordo come fosse adesso, si chiama Simone, era stato avvisato dal suo socio Ivan, che si trovava dall'altra parte del mondo e aveva visto l'appello del sindaco: entrambi sono titolari di un’azienda Evoluzioni Costruttive che si trova appena un centinaio di metri da dove noi eravamo e Simone portò fieno abbastanza da poter far stare tranquillo per un paio di settimane Baby l'elefante. Da subito in tanti si prodigarono ad arrivare, la Ristoservice di Severino Bucalo con acqua, pelati, zucchero, farina ed altro, nei mesi a venire fino ad oggi non ha fatto mai mancare antipasti, pasta al forno, pizze, con la sua simpatia e il suo sorriso. Da lì ebbe inizio una maratona di solidarietà, ci chiamarono tutti i supermercati sul territorio, Decò, Despar, Maxisconto, Alis. All'appello non sono mancate le associazioni come la Sant’Egidio di Messina con il coordinamento del signor Nucita, la Caritas di Messina con le attenzioni di Santino e Giorgia, la Coldiretti con Campione e Pagano, il Banco alimentare di Catania e Palermo, Nuccio e Carmelo Saglimbeni titolari di una azienda di bevande non ci fecero mai mancare acqua, succhi di frutta, bevande varie e anche tanta birra per i ragazzi”. Darix non dimentica “quel galantuomo del macellaio, il signor Mastroieni, che non si risparmiò più volte a farci avere carne per noi e per i nostri animali così come altre macellerie della zona. Un immenso plauso dobbiamo farlo ai due panifici che mai ci fecero mancare il pane, Le Siciliane di Santa Teresa e Onnis di Roccalumera. Altra splendida persona è stata Cecilia con la figlia Laura: Cecilia arrivò al punto un giorno di creare un mini tabacchi sotto la tenda del circo, per poi non parlare di quanto si è innamorata di Baby l’elefante e stare molto vicina a Desy, la sua addestratrice e la sua famiglia. 

“Mi viene l'angoscia quando penso allo sconforto che nel primo periodo portavamo tutti dentro - prosegue il titolare del circo - ma ecco, in uno dei momenti più difficili, quando ebbe inizio la salita, siamo stati presi per mano dalla fortuna perché ci venne a trovare malgrado le restrizioni severe del periodo don Agostino” -  parroco di Santa Maria di Portosalvo -  “e confidammo a lui i nostri timori, le nostre paure.  In quel triste momento, il suo conforto, le sue parole ed i suoi modi di essere sacerdote ci fecero stare già da subito più sereni. Dopo qualche giorno ci riunì tutti in un momento di preghiera e allo stesso tempo per noi di speranza che le cose andassero per il meglio. Per don Agostino non basteranno mai le righe da scrivere per ringraziarlo di quanto ha fatto per noi, perché da allora ci è stato sempre vicino, la sera ci veniva a trovare confortandoci che tutto si sarebbe rimesso al posto giusto. Nutrendoci dentro di tanta fede, visto che erano nati dei bambini pochi mesi prima, abbiamo chiesto a don Agostino se potevamo dare loro il sacramento del battesimo ed ancora una volta si prodigò al meglio. Addirittura chiese al vescovo di Messina, Sua Eccellenza Giovanni Accolla, se fosse lui stesso a celebrare tale rito e così l’11 luglio, per la prima volta nella storia del circo, si fecero i battesimi di tre bambine e un bambino sotto lo chapiteau, la tenda dove gli artisti si esibiscono. Di don Agostino potremmo dire ancora tanto come quando organizzò una serata con spettacolo al circo dando un grande contributo a tutti i circensi, ce lo siamo trovato attorno a 360 gradi. Dal giorno dei battesimi Sua Eccellenza Accolla non fece mai mancare la sua vicinanza, di tanto in tanto ci chiamava per avere nostre notizie e un pomeriggio ci venne a trovare e ci diede un generoso contributo economico, così da farci respirare e stare ancora più sereni e certi che nella vita non si è mai da soli. Con lui il vicario, mons. Cesare Di Pietro, che mi dice sempre ‘Darix ormai ti porto nel mio cuore’, così come un doveroso grazie va a tutta la segreteria della curia e a padre La Speme. Oltre al Sindaco, persona speciale per noi, ringrazio gli assessori, i dipendenti del palazzo municipale, perché ogni qualvolta avevamo bisogno di qualcosa erano sempre pronti e disponibili, un grande grazie al comandante dei Vigili urbani Diego Mangiò e tutti i suoi collaboratori, al comandante dei Carabinieri Maurizio La Monica e tutti i suoi uomini e tutti i comuni della riviera jonica per il supporto datoci in forma economica e non. Un particolare grazie va alle dirigenti scolastiche di Santa Teresa e Sant'Alessio, in particolare alla docente Sarah Vita e all'assessore alla Pubblica Istruzione di Santa Teresa Annalisa Miano, che hanno dato modo in pieno lockdown ed ancora oggi ai nostri figli di seguire le lezioni prima online e poi in classe. Un particolare grazie va ad Ennio di Bbanda che ha permesso con la sua professionalità e disponibilità la fornitura delle rete Wi-Fi. Grazie a Saro Trischitta, assessore di Sant'Alessio, a quanti la prima volta dopo mesi ci fecero tornare in pista, facendo in modo di esibirci per quanto sappiamo fare, come Cettina Sciacca, Natalina Polmo, Massimo Caminiti, Elia Mignali, Walter Marisca, Francesco Puglisi, Avis, Lions, Croce Rossa, Kiwanis e Associazione Carabinieri. Un ringraziamento particolare va alla Protezione civile con Bellasai e Schembri”.

Di certo difficile dimenticare quando alle 3 di notte mi squilla il telefono e mi sento dire che c'era della merce in consegna per noi: sceso dalla carovana mi trovo davanti un tir con sei pedane di merce di prima necessità quali pomodori, melanzane, ortaggi, pelati, bottiglie di salsa e tanto altro ancora, una scena che meravigliosamente si ripeté più volte, ed è per questo che faccio un doveroso inchino a Biagio Vitale di Comiso e a tutta la sua famiglia. Non sono mancati gli inconvenienti in questi otto mesi, abbiamo avuto più volte bisogno di cure, di terapia, di visite mediche e specialistiche, di vero conforto sanitario ed anche terapia e fisioterapia, trovando immensa disponibilità e attenzioni dal dottor Gismondo e del Centro Diagnostico del dottor Fiumara. Per aver dato modo di sapere della nostra esistenza e di far conoscere la nostra realtà siamo grati a tutti i giornalisti, la stampa, a tutte le tv nazionali e locali, a tutti coloro che hanno pubblicato notizie riguardante noi, ma sopratutto con affetto a Roselena Ranistella e Marta Bellingheri. Un grazie alla ditta Amadori che puntualmente si ricordava di noi, un'immenso grazie va fatto doverosamente all'amico Carmelo Sturiale che per ogni compleanno di ognuno o per ogni ricorrenza che c'era non fece mancare nulla per poter festeggiare in allegria. Grazie di cuore a Giuseppe titolare della ditta Agrò Marmi per la sua disponibilità, all'architetto Mauro di Sant'Alessio per quante volte ci è stato vicino. Cosa dire anche dei fratelli Antonio e Roberto del pub Il Gatto Nero, pronti per grandi e bambini a non far mancare mai il calore del proprio locale ogni volta che si andava. Come dimenticare le attenzioni dei titolari della Conca D’Oro che hanno reso indimenticabili le giornate ai nostri bambini presso la loro struttura. Grazie alla ditta Caruso Carni di Messina, al signor Santoro che ha lasciato per tutto il periodo il suo camion a disposizione per gli animali. Grazie alla tipografia Trischitta di Sant'Alessio. Con affetto ricordo la visita del viceprefetto di Messina Carmen Veri. Altro ricordo è quando mi chiamarono i fratelli Carmelo e Salvatore Rigano di Messina facendomi arrivare più volte tanta frutta e verdura e per gli animali, devo ringraziare Carlo Savoca e l’azienda dell’amico Paolo per il foraggio. Voglio anche ricordare l’intervento costante degli operatori ecologici della ditta Onofaro e un’altro caloroso grazie va all’amico carrozziere Mimmo Nucita. Altro tassello importante da non poter dimenticare è Natale Luna, titolare del Cafè Sicilia: con lui dopo la prima volta che è venuto a trovarci è nato un qualcosa che va oltre la simpatia, mi sono trovato davanti una persona che come tutti ha sposato la nostra causa, in particolare si è creato quel feeling di vecchi amici che si capiscono subito con uno sguardo. Lui non fece mancare da subito le golose e deliziose colazioni che prepara al suo bar, ricordo che per la Santa Pasqua ci portò 21 torte di vari gusti e quando mise tutto sul bancone del bar della carovana ci disse semplicemente: ‘Che sia una Santa Pasqua anche per voi’. Ci veniva a trovare tutti i giorni all'ora di pranzo per sapere come andavano le cose e poi tutte le sere, anche passato il lockdown, quando iniziò a lavorare, restava in carovana a chiacchierare fino a tardi. Altro straordinario gesto è stato quello di portare una decina di ragazzini al circo e farli pranzare insieme ai nostri, visto che dovevamo restare lì, ancora più volte si portò un gruppo dei nostri ragazzi a pranzo e a cena a casa sua, addirittura per farli dormire più volte da lui. Allo stesso tempo i suoi figli Mariano e Niko si sono affezionati a noi e ai nostri figli restando giornate intere al circo a mangiare insieme a noi: hanno provato la stessa emozione dei nostri dormendo per tanti giorni in camping o in carovana. Un'emozione forte è stata quella che ci ha trasmesso suo figlio Niko, il piccolo di 9 anni soprannominato Nutella dai nostri figli perché un bambino dolce e sensibile che si appassionò alla nostra vita, tanto che è rimasto gli ultimi due mesi lì ad allenarsi giornalmente fino ad esibirsi negli spettacoli. Ancora grazie va detto a Maurizio Ricali e Simona Finocchio la parrucchiera perché le sue due figlie Vanessa e Julika si sono affascinate al nostro mondo e loro li portavano ogni giorno".

"Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato, spero di cuore di non aver dimenticato nessuno - conclude Darix Martini - questa è gente con cui ho avuto modo di parlare più volte e magari ho un ricordo più inciso, un grazie però va fatto a nome di tutta la famiglia circense a tutto il popolo di Santa Teresa di Riva, in tanti passando ci lasciavano vestiti, cibo, bevande e tanto altro ancora. Il popolo è quello che anche senza un nome ci ha mostrato quanto ci ha voluto bene e ci ha amato perché mai con nessuno abbiamo avuto modo da ridire. Un ultima cosa che voglio sottolineare è che la cosa più bella da fare era passare da ognuno di voi per darvi con il cuore un caloroso abbraccio ma, per il momento che attraversiamo questo non ci è possibile così ho preferito scrivere questa lettera in modo che tutti sappiate che la famiglia Darix Martini e tutta la sua carovana di artisti ve ne saranno riconoscenti per tutta la vita. Di certo non è finita qui perché già nel nostro calendario non appena si riprenderà la vita di prima Santa Teresa di Riva sarà una tappa obbligatoria”.


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