Il disabile e lo scuolabus mancante, un caso nazionale montato sul nulla
di Andrea Rifatto | 16/10/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/10/2017 | ATTUALITÀ
5488 Lettori unici | Commenti 6
Il mezzo comunale per il trasporto dei disabili
Un caso nazionale montato sul nulla. Un fatto mai accaduto, che ha però acceso i riflettori sul paese senza che ve ne fosse motivo. Forse a causa di una scarsa comunicazione tra gli amministratori comunali che ha generato un corto circuito dagli esiti sfavorevoli, anche per l’immagine stessa delle istituzioni coinvolte. Al centro lo studente disabile della scuola primaria Centro di S. Teresa di Riva che venerdì scorso doveva recarsi insieme ai compagni di classe in visita al Sicily Tibet Festival organizzato a Sant’Alessio. Un’uscita didattica con un intoppo però: al momento di partire non era disponibile il mezzo idoneo per il trasporto disabili, nonostante la Direzione didattica ne avesse fatto richiesta al Comune tre giorni prima. Il funzionario responsabile aveva inviato una mail alla cooperativa che gestisce il servizio di assistenza igienico-personale per i portatori di handicap per chiedere l’espletamento del servizio con l’utilizzo del mezzo comunale e dell’accompagnatore, che ci risulta venga svolto a titolo di cortesia in quanto l’appalto del servizio prevede solo lo svolgimento di attività da parte delle assistenti a scuola e in eventuali uscite didattiche ma non il trasporto. Ma la mail non è stata letta e dunque il bus, venerdì non c’era. O almeno all’ora giusta. Il sindaco Danilo Lo Giudice non ha digerito quello che ha definito un atteggiamento di menefreghismo del dipendente, contro cui si è scagliato chiedendo una relazione scritta: “Bastava una telefonata alla ditta, mi scuso con la famiglia per quanto accaduto e che non dovrà accadere più, mi sono sentito mortificato”. Tutti, ovviamente, dopo il post su Facebook del primo cittadino pubblicato venerdì pomeriggio, hanno inteso che il ragazzo fosse rimasto in classe impossibilitato a partecipare. E così è scoppiato il caso, con giornali e Tv, anche nazionali, piombati a S. Teresa a intervistare il sindaco, che non si è premurato di chiarire e per tre giorni ha rilasciato dichiarazioni senza rispondere mai ad alcun commento o smentire gli articoli di stampa pubblicati già da sabato mattina. Forse non sapeva davvero come fossero andate le cose? Nessuno dei suoi assessori glielo ha comunicato? Può un sindaco non approfondire certe questioni accettando che il suo paese finisca in questo modo al centro della cronaca in tutta Italia, perché ovviamente ad aver richiamato la stampa è stata la notizia del disabile escluso dalla gita per colpa del Comune, non certamente un richiamo a un dipendente comunale. Evidentemente ha scoperto la verità solo oggi pomeriggio. E il caso si è sgonfiato. “Il bambino ha partecipato all'evento organizzato dalla scuola regolarmente a differenza di quanto riportato in diversi articoli, grazie anche alla cooperativa che ha fornito la necessaria assistenza igienico-personale a supporto dell'ente scolastico – ha scritto Lo Giudice sulla sua pagina Facebook. Il mio sfogo è stato determinato da una superficialità riscontrata nella gestione della richiesta stessa in quanto, avendo noi la disponibilità del pulmino adibito per il trasporto scolastico disabili e i relativi autisti, potevamo erogare il servizio attraverso idoneo mezzo come era giusto che fosse, cosa di una banalità assoluta. Purtroppo chi doveva occuparsi di ciò non lo ha fatto e sono stato io stesso a sollevare la questione per capire quali siano le reali motivazioni che non hanno consentito di poter usare il mezzo, ammesso che vi siano. Sorvolo su quanto dichiarato dalla minoranza – ha aggiunto il sindaco – che, come al solito, manifesta disponibilità alla collaborazione ma purtroppo lo fa senza neanche documentarsi su quanto accaduto e quindi si lascia andare a dichiarazioni di accuse e conseguenti proposte che non stanno né in cielo e ne in terra”. Venerdì mattina l’inconveniente era stato infatti superato in quanto lo studente ha utilizzato lo stesso bus dei compagni, messo a disposizione dall’organizzazione del Sicily Tibet Festival. Con l’aiuto dei compagni, delle maestre e affiancato da un’assistente educativa il diversabile è infatti partito alla volta di Sant’Alessio. Certo, con qualche piccolo disagio ma superato dalla gioia di partecipare alla “spedizione” con la propria classe. Ciò non toglie che vanno certamente individuate eventuali responsabilità o omissioni all’interno del Municipio, ma il sindaco Danilo Lo Giudice ha fatto sì che si concentrassero le attenzioni su S. Teresa senza motivo. “Abbiamo chiesto il servizio nei tempi previsti nella norma e l’Amministrazione, in particolare la consigliera Anna Dominici, si è subito prodigata per venirci incontro – commenta la dirigente scolastica Venerà Munafò – il Comune ha garantito assistito l’assistenza allo studente e anche se il mezzo non è arrivato l’uscita didattica si è svolta regolarmente con tutti gli studenti. Non sappiamo cosa sia successo ma ho appreso oggi di questo caso e mi dispiace anche per l’immagine del Comune”. Pare che il mezzo comunale per il trasporto disabili fosse impegnato quella mattina in altre attività e sia arrivato alla “Felice Muscolino” poco dopo la partenza della scolaresca, quando era ormai troppo tardi. Avremmo voluto chiedere ulteriori spiegazioni al vicesindaco con delega ai Servizi sociali Annalisa Miano, ma il suo telefono ha squillato a vuoto per tutto il pomeriggio. Una vicenda che ha portato la minoranza consiliare a chiedere chiarimenti con la nota di cui abbiamo dato notizia stamattina. Questa sera, dopo quanto dichiarato dal sindaco nel pomeriggio, è arrivato un altro comunicato di “Insieme per cambiare”. “No sig. Sindaco, questo no! Questo non è consentito nemmeno a Lei che è primo cittadino! Non Le è consentito cambiare, a sua convenienza, la versione dei fatti alla collettività – scrivono il capogruppo Antonio Scarcella e i colleghi Carmelo Casablanca, Giuseppe Migliastro e Lucia Sansone, che citano un’intervista di sabato mattina in cui Danilo Lo Giudice dichiarava “Non è tollerabile che un ragazzino non possa partecipare ad una gita con i compagni perché il comune non è riuscito a soddisfare la richiesta della scuola. Sono indignato ed arrabbiato” e i cui si evidenziava come il ragazzo alla fine non avesse potuto partecipare alla gita. “Affermazione, questa da lei prima d’ora, mai smentita ufficialmente. Ad essere indignati, signor sindaco, siamo noi non solo come consiglieri comunali, ma soprattutto come cittadini che hanno visto la reputazione della propria città messa alla gogna mediatica. Non le sarà certamente sfuggito che le sue dichiarazioni sono state riportate da testate importanti, il suo post con cui ritiene di chiarire la vicenda, perché non lo ha pubblicato sin dal primo giorno, allorquando è apparsa la notizia? Perché non ha pensato che altri potessero riportare una notizia così delicata che riguarda la nostra comunità, salvo ora affermare che gli articoli giornalistici non rispecchino quanto da lei affermato? Lei ha ritenuto di intervenire solo quando la minoranza consiliare ha richiesto gli atti per fare luce sulla vicenda – evidenzia il gruppo – tutto è scaturito da un suo post sul suo profilo Facebook del 13 ottobre ore 16,38, ove diceva espressamente ‘stamattina al comune mi dicono che non siamo riusciti a soddisfare una richiesta della scuola per accompagnare un ragazzo disabile a S. Alessio ad una gita”. Le risparmiamo il resto. A ciò seguiva, poi, l’intervista e altri articoli che riportavano la notizia. In altro suo intervento su Facebook del 14 ottobre ore 14.00, aggiungeva: ‘a me interessa il risultato finale, ovvero erogare il servizio. E questo ahimè non è avvenuto’. Solo in data 16 ottobre, dopo la nostra richiesta ufficiale degli atti sulla vicenda, lei riesce a superarsi smentendo sé stesso: ‘Il bambino ha partecipato all’evento organizzato dalla scuola”. Signor indaco, lei aveva detto un’altra cosa sin dall’inizio. Ma, allora, possiamo conoscere la verità dei fatti? Il bambino è andato alla gita (come da lei affermato su Facebook il 16 ottobre) oppure ciò non è stato possibile? (come da lei affermato il 13 ottobre) Forse è lei che dovrebbe documentarsi prima di divulgare notizie di cui non ha accertato personalmente la veridicità. E poi: questi danni di immagine per S. Teresa di Riva, a chi li dobbiamo addebitare? Noi non ci lasciamo andare ‘a dichiarazioni di accuse”, come da lei affermato, men che mai su argomenti così delicati, ma certo è che se il disabile non avesse potuto partecipare alla gita per una negligenza dell’amministrazione, il nostro gruppo non avrebbe potuto far finta di niente…questo no! Visti gli articoli giornalistici, vista l’importanza del caso, abbiamo semplicemente ritenuto di richiedere gli atti per verificare ogni cosa e il suo comportamento ci dimostra che, anche in questo caso, avevamo ragione nel farlo. E continueremo a verificare e controllare, perché è questo il compito della minoranza. Per quanto riguarda poi le nostre ‘proposte’ non le permettiamo di dire che ‘non stanno né in cielo né in terra’, sorvoliamo, noi, su quest’aspetto. A parte il fatto che non sappiamo cosa pensa di tutto ciò l’assessore ai Servizi sociali – conclude il gruppo di minoranza – che, proprio in virtù della delega da lei assegnatale, avrebbe dovuto, quantomeno, chiarire la vicenda immediatamente. Dall’assessore non è pervenuta alcuna dichiarazione, solo assordante silenzio. Caro Sindaco, forse ‘il momento è adesso’ di chiarire ogni cosa”.