Il Governo taglia i fondi del Pnrr per la sanità: vittima anche l'ospedale di Taormina
di Andrea Rifatto | 25/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/03/2024 | ATTUALITÀ
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Colpisce anche l’ospedale “San Vincenzo” di Taormina il taglio da 140 milioni di euro ai fondi complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza per le strutture sanitarie siciliane, deciso nel nuovo decreto del ministro per la Coesione territoriale Raffaele Fitto che riduce in tutta Italia 1,2 miliardi di euro dal programma “Verso un ospedale sostenibile”, il Piano nazionale completare (Pnc) creato con le risorse italiane e che affianca quello del Pnrr con fondi europei. Tra gli interventi inseriti nel Contratto Istituzionale di Sviluppo del 30 maggio 2022, approvato dall’Assessorato regionale alla Salute e concernente la realizzazione delle azioni finanziate con il Pnrr, c’è infatti anche il progetto “Ospedale sicuro e sostenibile Taormina”, per un importo previsto di 9 milioni 232mila971 euro. Il taglio del Governo fa sparire questi fondi destinati all’adeguamento strutturale del polo ospedaliero “San Vincenzo”, già programmato con un progetto di fattibilità tecnica-economica redatto dalla società “Ph3 Engineering Srl” di Messina su incarico dell’Azienda sanitaria provinciale. Secondo il cronoprogramma, i lavori antisismici nella struttura ospedaliera dovrebbero concludersi entro il secondo trimestre del 2026, ma di questo passo vi è il concreto rischio che il cantiere non venga mai aperto. Tra il 2021 e il 2024, tra l’altro, il governo ha stimato un aumento dei costi del 30% e dunque le risorse inizialmente stanziate non saranno sufficienti a garantire tutti gli interventi. A lanciare l’allarme è il sindacato Spi Cgil, che ha chiesto chi sceglierà quali progetti mantenere e quali tagliare e soprattutto con quali risorse saranno realizzati gli interventi definanziati, sottolineando come il governo nazionale e quello regionale abbiano sempre sostenuto che ci siano le risorse alternative e che tutti gli interventi saranno realizzati, salvo poi scoprire leggendo gli atti della giunta regionale che i soldi non ci sono. “Purtroppo negli ultimi anni la sanità della provincia ha dovuto registrare effetti devastanti che sono sotto gli occhi di tutti - commenta Pina Lontri, segretaria generale Spi Cgil Messina - risultati disastrosi che hanno messo in ginocchio tutta la sanità messinese. Diciamo basta a simili trattamenti, basta alla negazione del diritto alla salute e alle cure per tutti i cittadini, basta al saccheggio della salute pubblica e a queste scelte scellerate intese ad annientare e distruggere definitivamente il Servizio sanitario nazionale”. Il sindacato si dice pronto ancora una volta a mettere in atto ogni iniziativa necessaria a coinvolgere tutta la comunità che ha a cuore il servizio sanitario pubblico e universale e ad organizzare anche un presidio all’Asp di Messina per chiedere e ottenere un incontro con il commissario straordinario Giuseppe Cuccì per un confronto volto ad analizzare tutte le ipotesi, sulle criticità del sistema sanitario e per proporre eventuali soluzioni nell’interesse dell’utenza. “Fare fronte comune sarà un modo per non rimanere soli - conclude Lontri - e riuscire ad affrontare con grinta e determinazione uno stato di bisogno reale e concreto che ci coinvolge tutti”.