Il "mistero" dell’acqua tra Giardini e Taormina: il caso si sgonfia ma rimangono i dubbi
di Andrea Rifatto | 19/09/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/09/2023 | ATTUALITÀ
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In aula è intervenuto anche il capo dell'Ufficio tecnico
Il “mistero dell’acqua” tra Giardini Naxos e Taormina è ancora tutto da decifrare. Il caso esploso nelle scorse settimane, dopo la carenze idriche nella cittadina naxiota e un sopralluogo dell’Ufficio tecnico alla sorgente “Sifone” di Castelmola, utilizzata dai due comuni, sembra però sgonfiarsi e si registrano contraddizioni all’interno dello stesso Ufficio tecnico di Palazzo dei Naxioti. Il 23 agosto il geom. Francesco Galeano, in quel momento al vertice visto che il responsabile era in ferie, ha messo nero su bianco di aver trovato “una tubazione di plastica del diametro di 160 millimetri circa che bypassava la prima vasca di decantazione e/o travaso adiacente verso quella a pelo d’acqua di distribuzione della quantità di adduzione, completamente orientata e/o spostata verso l’invaso di Taormina, determinando di fatto una sensibile diminuzione della portata di acqua verso Giardini Naxos, stimabile da circa 5 a 2 litri al secondo, causando in modo pesante le carenze”. Parole che hanno innescato la polemica politica, con due interrogazioni presentate dai consiglieri Emanuele Tornatore e Katia Di Blasi. In Consiglio la risposta è arrivata dall’assessore Ferdinando Croce, che ha letto una relazione dell’arch. Sebastiano La Maestra, titolare dell’Ufficio tecnico, secondo cui le carenze idriche in città sono legate all’insufficienza strutturale degli impianti e in merito alle portate dalla sorgente Sifone “nessun dato è mai stato misurato essendo l’impianto privo di contatore, per cui le cifre diffuse non sono supportate da alcuna prova inoppugnabile bensì frutto di stime ad occhio”. Ma non è tutto. Giunto in aula su richiesta dei consiglieri, l’arch. La Maestra è andato oltre: “Nessuno sa se la portata sia diminuita o aumentata, siamo nel campo delle ipotesi - ha specificato - un tubo leggermente spostato da una linea di mezzeria in una vasca a sfioro e non a pressione non dovrebbe cambiare nulla, il tubo spostato a mio avviso non favorisce Taormina piuttosto che Giardini Naxos”. Parole che smentiscono il contenuto della prima relazione. “In entrambe le relazioni ci risponde sempre il capo dell’Ufficio tecnico, visto che il 23 agosto La Maestra era in ferie e il facente funzioni era Galeano - ha ammesso Croce - dunque c’è una dissociazione dello stesso titolare dell’Ufficio. Servono doverosi approfondimenti vista la contraddittorietà delle notizie date nelle due relazioni, per provare ad instaurare un dialogo con il Comune di Taormina”. Tornatore e Di Blasi hanno avanzato anche altre quesiti sulla proprietà della sorgente Sifone (che secondo un atto del 1809 sarebbe di Giardini Naxos) e sui motivi per i quali Palazzo dei Naxioti non sia in possesso delle chiavi: “Agli atti non vi è nulla, compreso quell’atto di proprietà di fine ‘800 che è apparso in copia detenuto non si sa bene da chi - ha risposto La Maestra - non c’è nessuna convenzione con Taormina, la gestione finora è avvenuta con un accordo per le vie brevi. Da quando ci sono io, negli ultimi tre anni, non abbiamo avuto le chiavi e ogni volta che abbiamo avuto la necessità di accedere chi le aveva si è messo a disposizione”. Tutti aspetti da chiarire. “Se ci fosse un’emergenza e il nostro tecnico avesse la necessità di entrare, come farebbe? - ha chiesto la consigliera di Blasi - è grave che il vicesindaco di Taormina non abbia voluto consegnare la chiave. Non è una questione tecnica ma di buona educazione e rapporti tra enti”.