Il patrimonio storico per rilanciare le comunità: da Savoca la sfida degli architetti
di Filippo Brianni | 30/03/2017 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 30/03/2017 | ATTUALITÀ
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Celona, Donsì, Rotella e Micali
Architetti capaci di progettare non soltanto edifici, ma vere e proprie idee di sviluppo sostenibile; amministrazioni in grado di fare della cultura non soltanto un salottiero fiore all’occhiello ma un volano che renda i centri storici dinamici e le attività culturali economicamente redditizie; associazioni orientate a costituire non soltanto un luogo di studio e “meditazione” ma laboratori di idee in sinergia tra loro e con gli altri operatori. Insomma, la cultura come nuova frontiera di ripensare alle città e ai paesi. Una sfida partita proprio da un borgo, Savoca, uno di quelli inseriti nella lista dei più belli d’Italia. Partita soprattutto da dentro una chiesa, San Michele, fino agli anni ’90 simbolo di abbandono e degrado, poi oggetto di una petizione di Archeoclub che la salvò, consentendo di avviarne il restauro, e di recente diventata “laboratorio” di un innovativo progetto di recupero degli affreschi attraverso il crowdfunding lanciato da un gruppo, “Save the soul of Savoca”, capace di mettere insieme giovani, parrocchia, Comune, associazioni. E che funziona: tra poche settimane saranno “battezzati” alcuni affreschi già recuperati. Una location, quindi, che non è stata scelta a caso dall’architetto Andrea Donsì, coordinatore di un incontro studio su “Recupero e valorizzazione del patrimonio storico e culturale”, organizzato dall’Ordine degli architetti di Messina, con il patrocinio del Comune e le collaborazioni di Unione dei Comuni e Archeoclub Area jonica. Per gli architetti, è intervenuto Nino Rotella, vicepresidente vicario dell'Ordine, che ha delineato il contesto dell’iniziativa. Poi il sindaco Nino Bartolotta ha evidenziato come su queste tematiche bisogna allungare il passo (“malgrado le nostre tante risorse, altre regioni vanno ad una velocità maggiore”) e l’assessore comunale alla Cultura, Enico Salemi Scarcella, ha tracciato le linee guida che il Comune intende dare alla tutela delle risorse di Savoca. Mimmo Costa, segretario della sede comprensoriale di Archeoclub d’Italia, di cui è stato presidente fino a qualche settimana fa, ha tracciato un quadro di insieme sul ruolo dell’associazionismo nella determinazione delle politiche culturali. Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa dal parroco, don Agostino Giacalone. Poi, proprio Donsì ha fatto entrare nel vivo il dibattito. “Il ruolo sociale dell’architetto – ha spiegato – non è più solo quello del tecnico, ma soprattutto di progettista di percorsi strategici, di modelli sociali, di reti associative, tecniche e produttive”. In questo contesto, Donsì ha anche annunciato la proposta di un protocollo di intesa tra Ordine degli Architetti e associazioni finalizzato alla conoscenza, tutela e valorizzazione dei castelli e delle fortificazioni del territorio. L’architetto Carmelo Celona ha poi illustrato nuovi modelli di riuso urbano sostenibile attraverso strumenti di partecipazione “dal basso” dalle parti attive delle comunità interessate. Molto tecnico l’intervento sulle opportunità del laser-scanner dell’architetto Marinella Arena, mentre il suo collega Fabio Todesco si è soffermato sulla nascita di castelli e torri nel nostro territorio. Primo piano anche per la Soprintendenza di Messina, guidata da un architetto, Orazio Micali, il quale ha evidenziato le problematiche attuali, tecniche e normative, relativamente agli interventi sui centri storici.