Giovedì 21 Novembre 2024
Mancano i controlli, varchi aperti a tutti e continui sversamenti di rifiuti


Il torrente Pagliara ridotto a discarica: tra Furci e Roccalumera è terra di nessuno -FOTO

di Andrea Rifatto | 23/10/2020 | ATTUALITÀ

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Inerti sversati nel letto del torrente

Dovrebbe essere un torrente, ossia un corso d'acqua caratterizzato per definizione da estrema variabilità di deflusso, con alternanza di piene violente e di portate limitate o nulle. Invece è ridotto ad una discarica, un luogo dove chiunque può sversare indisturbato qualsiasi scarto. Il torrente Pagliara, che separa i centri di Furci e Roccalumera, è sempre più una polveriera e ogni giorno la situazione peggiora. Le sponde e l’alveo sono utilizzati come discarica e la mole di rifiuti gettati continua a crescere a dismisura. Da Furci è possibile accedere al torrente dalla trazzera che affianca il muro di cinta nella parte nord del paese, stradina sulla quale il sindaco nel novembre 2018 aveva emesso un divieto assolto di transito (con tanto di segnale stradale adesso sparito) considerato “che la trazzera, dopo il tratto iniziale, si inserisce all’interno dell’area fluviale senza alcuna delimitazione con l’alveo torrentizio - venne scritto nell’ordinanza - e risulta priva dei requisiti minimi di sicurezza per la transitabilità”. Un provvedimento nato per tutelare la pubblica incolumità ma di fatto mai rispettato (né fatto rispettare), visto che su quella stradina circolano quotidianamente auto e mezzi pesanti che hanno la necessità di recarsi negli insediamenti produttivi e nel terreni agricoli della zona, non essendoci percorsi alternativi. Ma su quella strada transitano anche veicoli carichi di rifiuti che scaricano di tutto. Ieri abbiamo constatato che già a partire dalla zona sotto il viadotto autostradale i soliti incivili continuano a gettare rifiuti, ingombranti, elettrodomestici e salendo la situazione non fa che peggiorare, visto che sono presenti cumuli di materiali di risulta, scarti di demolizioni, inerti, cartongesso, asfalto, pneumatici, tutti rifiuti speciali e pericolosi, spesso dati alle fiamme per non lasciare traccia. Proseguendo verso monte si arriva in un punto dove è stata realizzata una traccia che taglia trasversalmente il corso d’acqua fino a collegate con la sponda lato Roccalumera, dove esiste un altro varco carrabile aperto: lungo questa strada sono presenti diversi cumuli di sfabbricidi e materiale di risulta, che non fanno altro che far salire il livello del torrente con il rischio esondazione, senza contare che tutto questo materiale inquinante, se non rimosso, finirebbe in mare. Nei giorni scorsi l’Autorità di Bacino ha ricordato ai Comuni siciliani come “piste e strade sono state realizzate negli anni in violazione del Regio decreto 523/1904” e che ciò “ha provocato la dismissione degli argini originari e il restringimento degli alvei dei corsi d’acqua, costringendo le acque a scorrere in porzioni limitate, con rischio per la pubblica e privata incolumità”. Ai sindaci è stato chiesto di adottare, prima della stagione invernale, sistemi di allarme o avviso (cartellonistica, semafori, sirene) che inibiscano l’utilizzo delle strade nei torrenti in caso di allerta gialla, arancione o rossa. Tra rifiuti e accumuli di detriti il rischio rimane alto.



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