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"Immigrato vuol dire fratello": incontro commovente tra studenti e rifugiati
26/04/2016 | ATTUALITÀ
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Gli ospiti dello Sprar con studenti e organizzatori
Il Centro Diurno di Furci Siculo ha ospitato nei giorni scorsi il convegno dal titolo "Il valore di sé e degli altri... Immigrato vuol dire fratello", promosso dalla Fidapa sezione S. Teresa-Valle d'Agrò con la collaborazione della struttura Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) di Calatabiano e dell'Istituto di istruzione superiore “Salvatore Pugliatti" di Furci Siculo. Non è stato solo un convegno ma anche l’incontro fra due realtà: gli studenti delle terze classi dell'Istituto con i ragazzi immigrati dello Sprar. Dopo i saluti istituzionali della presidente della Fidapa Angela Muscolino, del sindaco di Furci Siculo Sebastiano Foti e della coordinatrice del “Pugliatti” Graziella Cacciola, che ha portato il saluto del dirigente scolastico Luigi Napoli, la parola è passata al coordinatore dello Sprar di Calatabiano, Carmelo Brazzante, che ha spiegato ai presenti cos'è e come funziona una struttura per la protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, come si ottiene lo status di rifugiato per motivi politici o umanitari, come si procede all’integrazione linguistica e a quella lavorativa dei giovani immigrati. Momento di grande commozione quando gli ospiti, alcuni appena diciottenni, hanno raccontato i motivi che li hanno portati a lasciare la famiglia e la loro terra per raggiungere l'Italia, dove sperano in un futuro che non è diverso da quello in cui sperano i nostri ragazzi. Non meno commovente e interessante è stata la presentazione degli elaborati degli studenti, che attraverso poesie, video e disegni hanno mostrato la loro solidarietà ai giovani immigrati. “Mattinata indimenticabile – ha sottolineato la presidente Angela Muscolino – per le testimonianze che i giovani immigrati, con grande sofferenza e dignità ci hanno donato. Racconti di giovani vite che hanno vissuto l’orrore della guerra e spesso delle torture che dovrebbero portare noi e i nostri ragazzi a riflettere sulle condizioni previlegiate in cui noi tutti viviamo. Ci proponiamo di ripetere l’incontro per far conoscere meglio la realtà dei centri di seconda accoglienza come lo Sprar di Calatabiano”.