Sabato 23 Novembre 2024
L'impianto di pretrattamento sarebbe troppo vicino all'area artigianale


Rifiuti a Pagliara, Roccalumera si oppone: "Sito non idoneo"

di Gianluca Santisi | 02/10/2013 | ATTUALITÀ

3930 Lettori unici | Commenti 3

Immagini dall'alto della discarica di Ligoria

Arriva un secco “no” da parte dell'Amministrazione comunale di Roccalumera all'impianto di pretrattamento dei rifiuti che dovrebbe sorge nei pressi dell'area artigianale, ma sul territorio di Pagliara. Un impianto che, secondo l'accordo sottoscritto al momento da sette comuni jonici (S. Teresa, S. Alessio, Furci, Savoca, Forza d'Agrò, Mandanici e Pagliara), servirebbe per “biostabilizzare” i rifiuti prima del successivo conferimento in discarica a Ligoria, nel territorio di S. Teresa.  Pagliara e S. Teresa, nei giorni scorsi, si sono impegnati a pianificare insieme una fase del ciclo integrato dei rifiuti post raccolta. In sostanza, l'accordo prevede “il pretrattamento, la biostabilizzazione e la biodigestione dei rifiuti indifferenziati” nel territorio del Comune di Pagliara e il successivo trasporto alla discarica di Ligoria per il definitivo conferimento. I sette comuni che hanno sottoscritto l'accordo, ai quali se ne aggiungeranno presto altri quattro (Antillo, Limina, Roccafiorita e Casalvecchio), sperano così di rendere il loro ambito territoriale autonomo e autosufficiente sotto il profilo della gestione e della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Roccalumera, però, si è dissociato ed è pronto a dare battaglia perché “il sito in cui allocare l’impianto risulta essere inidoneo, in quanto – si legge in una nota trasmessa alla stampa questo pomeriggio - si trova in prossimità del torrente Pagliara, dirimpetto al centro abitato di Rocchenere e soprattutto a ridosso dell’area artigianale di Roccalumera in cui è stato fatto un investimento di diversi milioni di euro e che certamente rappresenterà nei prossimi anni, vista la sua particolare posizione di vicinanza allo svincolo autostradale, il nuovo centro propulsore dell’economia comunale”.
Il sindaco Gaetano Argiroffi non fa sconti: “Non riteniamo corretta la disponibilità data dal Comune di Pagliara di realizzare nel proprio territorio un impianto di biostabilizzazione e per di più a ridosso del nostro, ed esattamente nelle immediate vicinanze dell’area artigianale di nuova realizzazione. Piuttosto – continua il sindaco - l’invito che rivolgiamo a tutte le amministrazioni è quello di collaborare insieme per trovare sinergie condivise con scelte lungimiranti che non diventino deprezzamento per la nostra zona o che facciano venire meno quel progetto di vocazione turistica a cui ormai da tanto tempo stiamo lavorando tutti, indistintamente”.
Ancora più determinato il presidente del Consiglio comunale di Roccalumera, Antonio Garufi: “Siamo aperti al dialogo con tutti, ma non accettiamo nella maniera più assoluta che il nostro comune possa essere interessato da un continuo via vai di automezzi adibiti al trasporto di rifiuti. Non c’è dubbio che ogni amministrazione è libera di prendere le proprie decisioni o determinazioni sul territorio di competenza, ma non può certamente danneggiare o arrecare inconvenienti allo sviluppo di un comune a lei vicino”.

Più informazioni: rifiuti  discarica  discarica ligoria  srr  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 03/10/2013 alle 19:00:31

Il sito sicuramente non è idoneo per un impianto di stabilizzazione dell'umido ,che produce FOS (frazione organica stabilizzata) e che ... è fortemente odorigeno. Il tipo di impianto, poi, che prevede “il pretrattamento, la biostabilizzazione e la biodigestione dei rifiuti indifferenziati” è una contraddizione in termini. Mentre la stabilizzazione consiste in un trattamento di circa 4 settimane che "pastorizza" e "asciuga" la frazione organica rendendola "idonea" ad andare in discarica; la biodigestione, invece, a secco con il compostaggio o con diluizione con acqua e produzione di biogas, produce del terriccio che è possibile utilizzare, se proveniente da raccolta differenziata, in agricoltura. La biodigestione dei rifiuti indifferenziati NON ESISTE ! Ma perché non si copiano gli esempi virtuosi!? Perché si propongono soluzioni che soluzioni non sono !? Vogliamo coinvolgere la gente!? Vogliamo ascoltare i tecnici!? ... O vogliamo far vendere macchinari obsoleti! TENETE PRESENTE CHE SIAMO NOI A PAGARE ... E CI SIAMO SCOCCIATI.

Gianluca Santisi | il 04/10/2013 alle 09:40:12

Colpa mia prof. Sturiale. Non so come mi sia scappato "rifiuti indifferenziati". Per la precisione, il punto 3 della deliberazione della Giunta municipale di S. Teresa in merito all'accordo con Pagliara recita: "Entrambi i Comuni si impegnano quindi a pianificare una fase del ciclo integrato dei rifiuti post-raccolta che comprenda un sito logistico che prevede il pretrattamento, la biostabilizzazione, la biodigestione nel territorio del comune di Pagliara ed il successivo trasporto alla discarica di Ligoria nel territorio di S. Teresa per il definitivo conferimento del secco biostabilizzato in discarica". E' un piacere avere lettori così attenti. Saluti

Pippo Sturiale | il 04/10/2013 alle 16:03:12

Gianluca, non ti sei sbagliato. Il progetto prevede, nelle prime due fasi (forse!), di differenziare i rifiuti con l'eccezione dell'umido che andrà nell'indifferenziato. Successivamente, quando sarà individuato un centro cui conferire l'umido, questo verrà trattato specificatamente. L'impianto di cui si parla (il pretrattamento che deve subire obbligatoriamente l'indifferenziato, che può contenere di tutto, anche l'umido) è di supporto alla discarica. Mi pare strano però che non sia accanto alla discarica, che non sia a ragguardevole distanza dagli abitati. Non possiamo disseminare il territorio di tanti centri puzzolenti, che faranno dire alla gente che "era meglio prima". L'umido "biostabilizzato sarà trasportabile, ma in discarica, appena piove, si riidrata e percolerà, specialmente se rappresenta non una parte residuale (5%), ma il 35%. Ripeto, occorre più professionalità!

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.