Articoli correlati
Inaugurato l'Help Center: "Il sogno è raggiungere gli obiettivi" - FOTO e INTERVISTE
di Andrea Rifatto/Filippo Brianni | 18/04/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto/Filippo Brianni | 18/04/2016 | ATTUALITÀ
3792 Lettori unici
“Un progetto che si avvera, adesso il sogno è far sì che si raggiungano gli obiettivi per i quali questa struttura è nata”. È il messaggio dominante trasmesso ieri sera dall'associazione Penelope all'inaugurazione pubblica dell'Help Center di S. Teresa di Riva, struttura per l’insediamento di servizi sociali nell’ambito del Distretto socio-sanitario D32, sorta sulle ceneri dell’ex centro “Il Picchio” e affidata in gestione alla Penelope, che a partire dal 2009 ne è stata la promotrice in co-progettazione con l’Amministrazione comunale. Una cerimonia, atto finale di una lunga battaglia condotta dai volontari per rivendicare il diritto/dovere dell'associazione a gestire la nuova struttura polivalente, durante la quale è stata messa da parte ogni polemica per guardare al futuro del Centro. Nella piazzetta di via Cristoforo Colombo, oltre a numerosi cittadini, erano presenti il sindaco di S. Teresa Cateno De Luca, il suo vice Danilo Lo Giudice, l'assessore ai Servizi sociali Annalisa Miano, il presidente del Consiglio comunale Santino Veri e alcuni consiglieri. L'associazione Penelope era rappresentata dal presidente Giuseppe Bucalo, da Antonella Casablanca, coordinatrice dell'Help Center e dai volontari di Servizio civile attivi presso la nuova sede sociale. La Penelope ha mostrato fin dall'inaugurazione quella che sarà la "politica" dell'Help Center, che oltre ad essere una struttura di ambito distrettuale, è stato pensato, progettato e realizzato come un punto di incontro di culture, generi, età, condizioni sociali diverse, rappresentando un vero e proprio centro servizi capace di rispondere a diversificati bisogni sociali della popolazione. Alla tradizionale benedizione affidata a padre Agostino Giacalone, parroco di S. Maria di Portosalvo, si sono uniti i messaggi augurali di Mohammed Refaat, presidente della Comunità Islamica di Messina, che ha recitato versi dal Corano, e di Daniel Zdoldis della Comunità evangelica rumena di S. Teresa, che ha recitato una preghiera augurale in rumeno. Prima della benedizione interreligiosa il taglio del nastro inaugurale da parte di Antonella Casablanca, anima de “Il Picchio” prima e adesso dell’Help Center. Poi spazio agli interventi, con il primo cittadino che ha brevemente riepilogato l'iter amministrativo che dal 2009 ha portato alla presentazione e realizzazione del progetto ringraziando il progettista e direttore dei lavori, l’ing. Domenico Triolo, e definendo l’edificio come la prima pietra per la realizzazione concettuale della "cittadella dei bisogni e delle concrete risposte". Giuseppe Bucalo, presidente dell'associazione Penelope, ha evidenziato come sia importante adesso evitare che l’Help Center venga visto solo come una struttura fiore all’occhiello del comprensorio e diventi una cattedrale nel deserto delle politiche sociali dei comuni del Distretto D32, ma sarà fondamentale che tutte le amministrazioni si impegnino per renderlo una realtà viva capace di innescare un vero cambiamento e una nuova sperimentazione sociale, ma soprattutto in grado di mettere in atto quanto previsto in progetto. “Ringraziamo le centinaia di cittadini che ci sono stati accanto e hanno espresso solidarietà e vicinanza all'associazione durante la campagna "No Pasaran” – ha poi aggiunto Bucalo. Antonella Casablanca, coordinatrice del Centro, ha invece ricordato l'impegno che dal 2004 l'associazione Penelope mette nel territorio comunale/distrettuale e ha sottolineato la continuità, ideale e pratica, dell'Help Center rispetto all'esperienza del centro "Il Picchio". L’Help Center, struttura che sorge su tre piani, ospita al piano terra il centro diurno per minori e gli uffici, al piano superiore tre camere da letto con quattro posti, soggiorno, cucina e servizi, mentre al secondo piano trovano spazio la sala informatica, la sala musica e la sala attività e incontri. All’interno presteranno servizio nove persone: un’assistente sociale, tre educatori, tre operatori, un addetto al segretariato sociale e un autista. Nelle prossime settimane l'associazione, completati gli adempimenti di rito, renderà pubblica la Carta dei Servizi della struttura (con l'indicazione puntuale dei servizi erogati, degli orari e delle modalità di accesso) e avvierà le attività, dandone ampia diffusione attraverso i mezzi di stampa. Le interviste con Giuseppe Bucalo e Antonella Casablanca e le foto