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"Scifì con Sant'Alessio opportunità storica". E si pensa già al comune unico
06/10/2015 | ATTUALITÀ
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Filippa Cicala, Filippo Brianni e Franco Santoro
I comitati “Pro Scifì” di Scifì e “Sant'Alessio e Scifì uniti” di Sant'Alessio Siculo hanno presentato sabato scorso, presso la sala conferenze dell’Elihotel, il coordinamento “UnirSi Per Crescere”. Un coordinamento nato per affrontare in sinergia la campagna referendaria che il 18 ottobre mira ad ottenere l’accorpamento a Sant'Alessio della frazione Scifì di Forza d’Agrò. Alla presenza di cittadini ed amministratori, il coordinamento ha spiegato le ragioni per le quali il “SI” al referendum del 18 ottobre, “oltre ad essere indispensabile per Scifì ed utile per Forza d’Agrò, costituisce un’irripetibile opportunità per Sant'Alessio Siculo, come peraltro riconosciuto dal suo Consiglio comunale, all’unanimità. Un’iniziativa che anzitutto va a sanare una situazione di fatto – spiegano i componenti del coordinamento – visto che i cittadini di Scifì già oggi usufruiscono di molti servizi di Sant'Alessio pur continuando a pagare le proprie tasse al comune di Forza d’Agrò”. Il coordinamento di “UnirSI per crescere” ha anche stigmatizzato il continuo ricorso dei fautori del “NO” al sistematico e strumentale discredito di Sant'Alessio e delle sue caratteristiche, nonché all’assurdo invito all’astensione per tentare di ottenere, attraverso il quorum, ciò che si sa già non può essere raggiunto attraverso il voto, essendo evidente la volontà dei cittadini di aderire alla proposta referendaria. “L’apatia non potrà però averla vinta, quindi anche nell’improbabile caso in cui il SI dovesse prevalere ma il referendum risultasse invalido per via del quorum, si avvierà immediatamente una nuova iniziativa popolare per l’accorpamento in un unico comune di Scifì, S. Alessio e Forza d’Agrò – fanno sapere i membri dei due comitati unitisi in “UnirSi Per Crescere” –: in ogni caso sarà aperto un confronto operativo con chi ritiene necessario un passo avanti dei comuni, attraverso l’adozione di strumenti di comprensorializzazione (fusioni, accorpamenti, unioni reali e non evanescenti), valorizzando realmente le specificità dei più “piccoli”, oggi decantate a parole ma poi mortificate da spese improduttive e risorse perse. “UnirSI Per Crescere” vuole dare concreta attuazione alle idee che anche nei decenni scorsi hanno pervaso le illuminate “visioni” del territorio di Peppino Fichera, Peppino Lombardo, Carmelo Duro e tanti altri “pensatori”; idee – concludono – che oggi hanno trovato finalmente delle gambe su cui correre, ma per diventare realtà hanno bisogno di un voto vasto e coraggioso dei cittadini che ne beneficeranno”.
Nel corso dell’incontro i portavoce del coordinamento Filippa Cicala, Filippo Brianni e Franco Santoro hanno spiegato come l’accorpamento di Scifì a Sant'Alessio determinerà l’aumento di estensione del territorio alessese ed un suo notevole incremento demografico, ponendosi al passo con la storia, che oggi impone comuni con “territori ampi e popolati, in modo da avere, da una parte gli spazi e siti su cui fare progetti importanti, dall’altra una base imponibile in grado di sostenere le progettualità e le compartecipazioni necessarie per attrarre fondi comunitari. Essendo ormai in via di estinzione i trasferimenti statali e regionali ed essendo costosa la burocrazia e la politica, i comuni al di sotto dei mille abitanti, con le nuove regole di bilancio, sono destinati a fallire o comunque all’inefficienza”. Dal dibattito è anche emerso che le potenzialità di sviluppo vanno diminuendo sulla riviera ed aumentando nelle aree del torrente Agrò. Con il “SI” al referendum – secondo “UnirSi Per Crescere” - Sant'Alessio potrebbe estendere il proprio (oggi saturo) territorio sulla zona fluviale, potendo progettare su un territorio omogeneo e contiguo che potrà contare, oltre che sulla zona a mare, anche sull’area fluviale, l’area archeologica, la prossimità dell’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò e le aree rurali di Scifì. Si è evidenziato che l’idea di comprensorializzare le azioni politiche è un’esigenza impellente. In questa ottica, “UnirSI per crescere” chiede ai cittadini un coraggioso “SI” al referendum del 18 ottobre, “che sarà un voto anche di prospettiva, perché costituisce, dopo 70 anni, la prima vera iniziativa intercomunale in grado di modificare meccanismi istituzionali di cui tutti in questi decenni si sono lamentati. Un primo e deciso passo verso la fuoriuscita del territorio dalla logica della “poltroncina” – sottolinea il coordinamento – dove le tasse dei cittadini si sprecano in politica e burocrazia per generare azioni prive di respiro comprensoriale che fanno sistematicamente perdere ai cittadini opportunità e risorse poi restituite all’Unione Europea”. Per questi motivi il referendum del 18 ottobre viene ritenuto come “un punto di partenza e di non ritorno”.