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Inquinamento del mare nella zona jonica, 13 sindaci e l'Arpa convocati dalla Regione
di Andrea Rifatto | 09/09/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/09/2020 | ATTUALITÀ
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Saranno due i tavoli che affronteranno il problema del mare inquinato lungo la costa jonica messinese. A quello costituito dalla Città metropolitana su richiesta del sindaco di Santa Teresa, Danilo Lo Giudice, si è aggiunto adesso quello voluto dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Totò Cordaro, al quale si era rivolto pochi giorni dopo il primo cittadino di Furci, Matteo Francilia. L’esponente del Governo Musumeci ha fissato una riunione per domani, giovedì 10, alle 10.30 nella sala Alessi di Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza delle Regione siciliana, convocando i sindaci di Giardini, Taormina, Letojanni, Forza d’Agrò, Sant’Alessio, Santa Teresa, Furci, Roccalumera, Nizza, Alì Terme, Itala, Scaletta e Messina e l’Arpa Sicilia. In precedenza l’ex Provincia ha invece convocato un incontro a Palazzo dei Leoni per mercoledì 15, invitando i sindaci dei comuni tra Giardini e Scaletta, oltre ai presidenti dell’Amam di Messina e del Consorzio Rete Fognante di Taormina. L’assessore Cordaro ha ritenuto di costituire un tavolo tecnico “avendo ricevuto segnalazione di fenomeni di inquinamento delle acque marine che interessano i comuni rivieraschi del versante jonico della regione da Messina a Giardini Naxos - ha scritto nelle lettera di convocazione - al fine di valutare le iniziative da intraprendere per la risoluzione del problema, anche in considerazione che l’Arpa ha già effettuato dei campionamenti nelle zone interessate”. Francilia si era rivolto alla Regione dicendosi “sicuro che l’assessore regionale sarà sensibile al tema, affinché si metta mano con un’azione concreta e pragmatica e senza più chiacchiere e si risolva una volta per tutte questo problema, perchè non se ne può più”. Per quest’anno ormai la stagione è stata compromessa dalla continua sporcizia presente in mare e bisogna dunque lavorare sin da subito per la stagione 2021, in sinergia senza che le istituzioni intraprendano due strade diverse, per individuare le cause dell’inquinamento del mare e difendere la costa da queste “aggressioni” di scie di rifiuti e liquami.