Juve e Limina, il "that's amore" di Joe Puglia
di Filippo Brianni | 25/02/2015 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 25/02/2015 | ATTUALITÀ
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La formazione della Juvelimina
Il primo amore non si scorda mai. Ed in qualche caso, nemmeno il secondo. Soprattutto se si tratta di amori a tutto… rotondo. Tipo quelli per un pallone da calcio e per i suoi protagonisti. Tipo l’amore per la squadretta del proprio paese, il Limina, e poi quello per lo squadrone, la Juventus, che da bimbo ammirava dal microcosmo del paese, con occhi estasiati ed ambiziosi. Amori che crescono con l’età e che Joe Puglia – Peppino Puglia quando piccolo dribblava i ciottoli liminesi - si è portato addosso anche nella Grande Mela, smozzicata con voracità, tanto da trasformarsi, nel tempo intercorso tra Sivori e Del Piero, da semplice sarto a titolare di un’affermata sartoria di New York. E quando gli amori sono forti, se la passione incontra qualche dollaro, si accende. Diversi anni fa, prima ancora che James Pallotta scoprisse la Roma, Joe Puglia, nel suo “piccolo”, fu presidente di una squadra italiana, il Limina, la squadra del paese che lo vide muovere i primi passi. Fu un presidente “a distanza”, ma sempre presente. Anche negli Usa i suoi due amori, Limina e Juve, hanno trovato sfogo e sintesi. Nella Juvelimina, la squadra di calcio che Joe Puglia ha fondato e presiede. Il nome dice tutto e non necessità di spiegazioni ulteriori. La squadra gioca nel campionato dilettanti del Connecticut ed annovera tanti giovani italiani e latino americani. Già cinque i trofei vinti dall’originale “team”, che veste bianconero (ovviamente!) e che porta nel nome il marchio di provenienza del presidente. Joe Puglia se la coccola questa sua creatura, cercando sempre giovani talentuosi, convinto che il bel calcio è apprezzato anche dove i bambini vengono tirati su a cheeseburger e mazze da baseball. Così, la mattina guarda la sua Juve in tv, nel pomeriggio va a seguire la sua Juvelimina al campo. E guarda avanti, “orgoglioso degli obiettivi finora raggiunti”. Insomma, that’s amore.